Attesa per il cda che svela le nuove linee guida dal piano industriale
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di Red
SIENA. Poche ore e si saprà quali sono le linee guida del piano industriale che il cda della banca Monte dei Paschi approverà. E che servirà alla Commissione Ue per dare l’ok ai Monti Bond.
Ricapitolando, la mancata approvazione nella precedente seduta del cda del piano era dovuta al fatto che – molto probabilmente – non si era trovato l’accordo sulle retribuzione dei manager (richiesta specifica di Almunia nella sua famosa lettera del luglio scorso); l’Europa chiedeva, oltre ad un aumento di capitale più che raddoppiato rispetto alle proposte del piano Mps e ad un piano sostenibile nel lungo termine, miglioramenti sui tagli dei costi e sulla proporzionalita dei profitti; una riduzione dell’esposizione ai cosiddetti rischi sovrani determinati dalla grande quantità di titoli di stato in possesso della banca; una riduzione dell’intermediazione finanziaria e delle cedole per i bond ibridi. Un’operazione generale per il salvataggio del Monte dei Paschi che si basa sul bail in, più che sul bail out. Come giò detto, tutto si basa su una tutela maggiore per contribuenti e dipendenti rispetto ad azionisti e obbligazionisti.
Sulla banca, intanto, continuano a correre voci incontrollate, forse messe in giro anche ad arte per confondere clienti e dipendenti (ma non i vecchi marpioni del mercato). Una in particolare parla di due o tre “cordate” interessate al Monte dei Paschi: si va dai russi di Sberbank (Profumo è nel board della banca dell’Est europeo), già visti a Rocca Salimbeni qualche mese fa, a Intesa San Paolo dell’asse Torino-Milano e a non ben identificati investitori francesi, tutti interessati a far sì che la banca senese non venga nazionalizzata.
E poco fa il Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, ha detto “Non c’è una soluzione immediata, semplice, per far s^ che le banche tornino a svolgere pienamente il loro ruolo di sostegno all’attività economica. Occorre proseguire nell’azione volta a recuperare redditività e a rafforzare il patrimonio, ad adeguare le strategie aziendali alle mutate condizioni tecnologiche e di mercato. Anche alle banche è oggi richiesto un netto cambio di passo”. Mah…
Aggiornamento delle 17
Si è concluso poco fa il cda del Monte con l’approvazione del piano industriale della banca, che sarà presentato dal Mef alla Commissione Europea.
SIENA. Poche ore e si saprà quali sono le linee guida del piano industriale che il cda della banca Monte dei Paschi approverà. E che servirà alla Commissione Ue per dare l’ok ai Monti Bond.
Ricapitolando, la mancata approvazione nella precedente seduta del cda del piano era dovuta al fatto che – molto probabilmente – non si era trovato l’accordo sulle retribuzione dei manager (richiesta specifica di Almunia nella sua famosa lettera del luglio scorso); l’Europa chiedeva, oltre ad un aumento di capitale più che raddoppiato rispetto alle proposte del piano Mps e ad un piano sostenibile nel lungo termine, miglioramenti sui tagli dei costi e sulla proporzionalita dei profitti; una riduzione dell’esposizione ai cosiddetti rischi sovrani determinati dalla grande quantità di titoli di stato in possesso della banca; una riduzione dell’intermediazione finanziaria e delle cedole per i bond ibridi. Un’operazione generale per il salvataggio del Monte dei Paschi che si basa sul bail in, più che sul bail out. Come giò detto, tutto si basa su una tutela maggiore per contribuenti e dipendenti rispetto ad azionisti e obbligazionisti.
Sulla banca, intanto, continuano a correre voci incontrollate, forse messe in giro anche ad arte per confondere clienti e dipendenti (ma non i vecchi marpioni del mercato). Una in particolare parla di due o tre “cordate” interessate al Monte dei Paschi: si va dai russi di Sberbank (Profumo è nel board della banca dell’Est europeo), già visti a Rocca Salimbeni qualche mese fa, a Intesa San Paolo dell’asse Torino-Milano e a non ben identificati investitori francesi, tutti interessati a far sì che la banca senese non venga nazionalizzata.
E poco fa il Governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, ha detto “Non c’è una soluzione immediata, semplice, per far s^ che le banche tornino a svolgere pienamente il loro ruolo di sostegno all’attività economica. Occorre proseguire nell’azione volta a recuperare redditività e a rafforzare il patrimonio, ad adeguare le strategie aziendali alle mutate condizioni tecnologiche e di mercato. Anche alle banche è oggi richiesto un netto cambio di passo”. Mah…
Aggiornamento delle 17
Si è concluso poco fa il cda del Monte con l’approvazione del piano industriale della banca, che sarà presentato dal Mef alla Commissione Europea.