Il rettore di Unistrasi intende mantenere l'incarico fino alla scadenza
SIENA. Tomaso Montanari, rettore dell’Università per Stranieri di Siena, nega la propria candidatura a sindaco di Firenze, poiché intende mantenere l’incarico di rettore fino alla scadenza del mandato. Ma si può fare politica anche con altri mezzi, ha fatto sapere e così lancia “11 agosto”. “Firenze si deve liberare – ha affermato il rettore nella lettera in cui spiega ciò che intende fare – dalla povertà e dall’esclusione di troppi che non hanno nemmeno una casa; dall’oppressione della città della rendita, e dall’espulsione dei residenti; dall’illusione che l’unica fonte di reddito sia il turismo, e dall’abbandono delle periferie; dall’abbaglio per cui la sicurezza sarebbe repressione, e non sicurezza sociale per tutte e tutti; da un lavoro povero, e sfruttato; dall’idea che la sua proiezione internazionale sia essere un salotto di lusso e non impegnarsi per costruire pace, e giustizia ambientale e sociale”.
Un messaggio rivolto al mondo civico, M5s, Firenze Città aperta, l’ex assessore Cecilia Del Re con il suo gruppo ‘Firenze democratica’, e il consigliere comunale di Sinistra progetto comune, Dimitrij Palagi, candidato in pectore della coalizione formata da Possibile, Rifondazione Comunista e Potere al Popolo. “Sono profondamente convinto che la soluzione non sia collocare una singola persona in alto, bensì prendersi cura di ogni singola persona, a partire da chi sta più in basso. ‘Sortirne insieme’, appunto, così don Milani definiva la politica – ha spiegato Montanari -. Si può far politica in tanti altri modi, mettendosi al servizio e proponendosi come ‘ricucitore’. È il momento di creare ponti, di creare un luogo di incontro per le tante realtà politiche e culturali che hanno idee non dissimili, ma che sono frammentate”.
L’8 febbraio saranno svelati i promotori di “11 agosto” e i contorni dell’esperimento politico.