La mobilitazione, che proseguirà per tutto il mese di novembre in tutta la Toscana, vuole provocare un cambiamento di rotta delle istituzioni, dal Governo, in primis, fino alle amministrazioni regionali e locali nei confronti dell’agricoltura.
Il settore infatti sta vivendo la crisi più grave degli ultimi 20 anni, che nell’anno in corso si è ulteriormente aggravata. Il sit-in è in programma dalle 9,30 presso Piazza del Pamiglione (ingresso Porto Mediceo), con gazebo in cui gli organizzatori incontreranno le istituzioni locali, i parlamentari della circoscrizione, i consiglieri regionali e la stampa.
Prossimi appuntamenti saranno l’11 novembre, con un sit in davanti alla sede del Consiglio regionale in occasione della seduta straordinaria sulla crisi economica, e a fine mese sit in al casello autostradale di Bettolle.
Il Porto di Livorno, che è ritenuto il luogo simbolo per l’ingresso in Italia delle derrate alimentari, saranno presenti migliaia di agricoltori, provenienti da tutta la provincia di Siena, insieme ai colleghi della Toscana, con trattori, e balle di grano a rappresentare quanto il settore agricolo sia importante per l’economia e la società toscana. Il comparto cerealicolo infatti è alla canna del gas: produrre il grano in provincia di Siena non conviene più.
Il settore deve fare i conti alla coincidenza fra crisi di mercato, dei prezzi e i pessimi risultati dell’annata produttiva, stanno mettendo a rischio la tenuta delle aziende, delle cooperative e di tutto l’indotto. I prezzi pagati ai produttori sono in drastica picchiata (13-15 euro al quintale). Addirittura più bassi di venti anni fa, quando le quotazioni erano di 50mila lire, pari ad euro 25,82. Un taglio, quindi, di quasi il 50 per cento. Non solo. Gli ettari seminati quest’anno sono diminuiti di circa il 30 per cento rispetto al 2008 e c’è il rischio di un ulteriore calo, se si considerano le difficoltà che stanno incontrando i nostri cerealicoltori, scoraggiati da uno scenario che sembra senza futuro.
"L’agricoltura è in pericolo ma il Governo pensa ad altro" sottolineano gli organizzatori, constatando che il crollo dei prezzi dei prodotti, l’aumento dei costi di produzione, e il calo dei redditi delle imprese del 20% dal 2000 ad oggi.
La mobilitazione sarà civile, unitaria, autonoma – spiegano Confagricoltura, Cia, Legacoop e Confcooperative – a sostegno delle imprese agricole e delle cooperative senesi per il rilancio del settore, "perché vogliamo un’agricoltura di qualità, più competitiva ed innovativa, e diciamo “no” con forza e fermezza alle illusioni del protezionismo ed alla chiusura corporativa".