Rilevando le quote, permetterebbero alla Fondazione di saldare i debiti e ricapitalizzare in Mps
SIENA. La smentita di ieri sera da parte della Fondazione Mps non ha spento del tutto le voci, rinfocolate oggi da Radiocor, secondo cui le Fondazioni scenderebbero in campo “in soccorso della Fondazione Mps per acquisire buona parte della quota detenuta dall’Ente di Palazzo Sansedoni in Banca Mps (33,5% del capitale)”. E parla di “un’operazione monitorata dal ministero dell’economia e coordinata dal presidente della Fondazione Cariplo e dell’Acri Giuseppe Guzzetti, che nelle settimane scorse aveva peraltro negato la possibilità di un intervento delle “sorelle” in soccorso dell’Ente Mps. L’iniziativa dovrebbe coagulare tre o quattro Fondazioni, le più solide patrimonialmente, in grado di rilevare una buona parte delle quote detenute nella Banca, permettendo così alla Fondazione Mps di ripianare il debito da 350 milioni con il sistema bancario e partecipare alla ricapitalizzazione di Banca Mps per una quota intorno al 7,5%”.
Alcuni osservatori fanno notare, però, che nemmeno le altre “consorelle” se la passano troppo bene. Ad ogni modo, secondo le indiscrezioni già entro il fine settimana potrebbero esserci incontri decisivi con l’obiettivo di trovare una soluzione entro il 27 dicembre, giorno dell’assemblea, in cui la Fondazione Mps intende votare contro l’aumento di capitale da 3 miliardi a gennaio, se non avrà trovato nel frattempo l’acquirente per la sua partecipazione.
Nel pool di “salvataggio” ci sarebbero Cariplo e Cariverona, mentre non sarebbero interessate all’operazione Compagnia di Sanpaolo e Crt.
Sull’altra barricata la banca Mps continua la propria operazione: a rassicurare il consorzio di banche che garantiscono l’aumento di capitale sono stati l’ad Viola e il direttore finanziario Mingrone, che in una conference call con le banche hanno spiegato la posizione della Fondazione e dato le previsioni sui risultati del quarto trimestre, che dovrebbe chiudersi con un risultato negativo, ma in miglioramento rispetto al precedente trimestre.
Alcuni osservatori fanno notare, però, che nemmeno le altre “consorelle” se la passano troppo bene. Ad ogni modo, secondo le indiscrezioni già entro il fine settimana potrebbero esserci incontri decisivi con l’obiettivo di trovare una soluzione entro il 27 dicembre, giorno dell’assemblea, in cui la Fondazione Mps intende votare contro l’aumento di capitale da 3 miliardi a gennaio, se non avrà trovato nel frattempo l’acquirente per la sua partecipazione.
Nel pool di “salvataggio” ci sarebbero Cariplo e Cariverona, mentre non sarebbero interessate all’operazione Compagnia di Sanpaolo e Crt.
Sull’altra barricata la banca Mps continua la propria operazione: a rassicurare il consorzio di banche che garantiscono l’aumento di capitale sono stati l’ad Viola e il direttore finanziario Mingrone, che in una conference call con le banche hanno spiegato la posizione della Fondazione e dato le previsioni sui risultati del quarto trimestre, che dovrebbe chiudersi con un risultato negativo, ma in miglioramento rispetto al precedente trimestre.