"Vaentini chiarisca come la pensa sul 4% e sulla Fondazione"
SIENA. Il primo punto del nostro programma elettorale abbiamo posto principi e valori, definendo la trasparenza come elemento chiave per una buona amministrazione. Tale affermazione per quanto possa apparire generica, è invece di fondamentale importanza nelle scelte che un consigliere e soprattutto un sindaco si trovano ad affrontare nel loro impegno quotidiano, perché la trasparenza non è solo informare i cittadini delle spese fatte dall’amministrazione, ma anche tenere comportamenti privati e professionali coerenti con quelli pubblici e sopratutto motivare ogni propria scelta e renderne conto alla comunità civica.
La trasparenza ad esempio non consente conflitti di interesse, perché è evidente che nel caso tali conflitti esistano, il cittadino avrà sempre il dubbio che l’amministratore abbia anteposto i propri interessi a quelli della comunità che rappresenta. Sul conflitto di interessi è esemplare la vicenda del presidente Profumo che ha recentemente dichiarato di essere pronto a dimettersi se non sarà cambiato lo statuto di banca MPS e abolito il limite del 4% del diritto di voto.
Mentre Eugenio Neri ha subito dichiarato, in modo inequivocabile, che “Non possiamo accettare nessun aut aut sull’unico vincolo ancora in grado di difendere il legame tra la Banca e la città…”, Valentini si è espresso in modo ambiguo ed evasivo con frasi di apprezzamento nei confronti della Governance, dimenticando i problemi dei lavoratori ed in particolare di quelli che a breve saranno estromessi dal loro posto di lavoro. Non sarà mica che Valentini, dipendente di grado elevato della banca, non ha l’autonomia di prendere posizioni a tutela degli interessi della città perché certe posizioni potrebbero danneggiare i suoi interessi di carriera professionale?
Sull’argomento è invece successivamente intervenuto, per quanto in modo interlocutorio, Alessandro Trapassi, esponente di rilievo di una nota dinastia senese, ex vice segretario del Pd al tempo di Ceccuzzi e oggi candidato nella lista di Valentini. Forse il Trapassi, data la sua storica vicinanza al Presidente della Fondazione Mps, Gabriello Mancini e al consigliere di amministrazione della Fondazione Pietro Burresi, avrebbe potuto rivolgere i suoi interrogativi a questi ultimi direttamente a voce, magari in qualche riunione dell’associazione Confronti.
Poiché riguardo al Monte dei Paschi Valentini sembra preoccuparsi più di curare gli aspetti del suo essere dipendente che del ruolo di candidato a sindaco, ci piacerebbe sapere che cosa ne pensi lui, e non il Trapassi, del tetto del 4%, ultimo argine al rischio che il Monte dei Paschi vada via da Siena. Ci piacerebbe anche sapere che cosa ne pensa della modifica dello Statuto della Fondazione fatta approvare, in scadenza di mandato ed in prossimità dell’elezione del nuovo sindaco, da Gabriello Mancini in palese connivenza con Alessandro Profumo, Alberto Monaci e quei poteri forti che metodicamente stanno realizzando il piano di spoliazione di Siena delle sue risorse più importanti.
Vorremmo in altre parole che Valentini chiarisse che cosa intenda per trasparenza, magari facendo esplicito riferimento alla banca MPS, alla Fondazione ed a certe dinastie sue sodali che ritengono di potere continuare a tramandarsi cariche e incarichi per discendenza familiare, perché, a fronte delle difficoltà che chi sarà sindaco si troverà ad affrontare, trasparenza e mancanza di ambiguità dovranno essere requisiti indispensabili.
Agostino Milani candidato a consigliere comunale nella lista SIENA RINASCE