La Fondazione è uno dei punti cardine
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SIENA. Alla ufficializzazione dei programmi degli schieramenti in campo per le prossime amministrative ci sono sempre commenti critici di questo o di quel politico sulla compagine avversaria. Alle critiche sollevate dal segretario dell’Unione comunale del Pd, Alessandro Mugnaioli, che ha espresso scarso apprezzamento per il programma presentato dal candidato sindaco Gabriele Corradi, replica Agostino Milani, iscritto nella lista del Nuovo Polo per Siena.
“Il programma di Ceccuzzi è la perfetta materializzazione del libro dei sogni in cui viene detto tutto ed il suo stesso contrario. Ma in fin dei conti, dato che la cifra della coalizione di Ceccuzzi è la contraddizione, direi che il suo programma rimane in linea”.
“Nel leggere, però, la parte dedicata alla Fondazione MPS, oltre alle contraddizioni emerge anche tutto il suo essere fuori dalla realtà – prosegue l’esponente del Nuovo Polo per Siena – A chi si candida a fare il sindaco di Siena viene richiesta necessariamente la capacità di avere una visione che vada anche al di là delle cinta muraria, perché solo così si è in grado di garantire un ruolo alla nostra città anche alla luce di scenari che stanno cambiando rapidamente e che, quindi, impongono una capacità di analisi attenta e puntuale, che non tenga conto di vecchi e sorpassati schemi. Ciò che a Ceccuzzi sfugge è che questi cambiamenti devono essere gestiti a favore di Siena, mettendo in campo le migliori capacita professionali e le conoscenze più sofisticate. Ma questo presuppone di capire ciò che sta avvenendo”.
“Le promesse che Ceccuzzi fa in relazione alla Fondazione MPS – conclude Milani – dimostrano solo una cosa: che lui è completamente fuori dai giochi. Questo nonostante sia stato segretario comunale del PD fino all’agosto 2010 e quindi – a dispetto di quel rinnovamento che vorrebbe far credere- abbia partecipato ad ogni scelta, Fondazione MPS compresa. Quale grado di affidabilità può dare chi come lui ha contribuito a selezionare una classe dirigente che vede tra i suoi protagonisti anche il direttore generale della Fondazione MPS, il quale nel mezzo di un passaggio così delicato come quello dell’aumento di capitale della Banca, inspiegabilmente risulta assente da lavoro da venti giorni?”.