Come si schierano i sindacati. La vecchia la politica dell'opposizione
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di Red
SIENA. Il comunicato della Lista per Corradi, purtroppo, risponde come pensavamo riguardo alla situazione della banca MPS. Si pensava che, in cambio del silenzio imposto ai capigruppo, fosse stata contrattata almeno una concertazione sulle mosse da fare, mettendo il bene della città sopra tutto e tutti. Le decisioni su Fondazione e Banca vengono prese altrove e non nelle loro sedi naturali e sono invitate solamente a transitare per il comune di Siena. Perfino la Provincia è solamente un satellite. Lo stupore di Liste Civiche e Pietraserena per la scelta di Fabrizio Viola fa capire che la gestione del potere è sempre quella che ha portato la città in “braghe di tela”.
Se le azioni fin qui svolte dall’opposizione locale, e neppure da tutta, non hanno sortito effetti è perchè probabilmente non bisogna credere ai buoni propositi (solo verbali) di certa maggioranza, che ha già dimostrato cosa ci fa con la condivisione e l’unità d’intenti.
Bisognava gridare più forte, per acquistare autorevolezza e sostegno popolare, invece che subire il silenzio che non cambia nulla, anzi dà l’idea di acquiescenza ai poteri forti.
In questa ottica le dimissioni anticipate della Deputazione permetteranno a Ceccuzzi di replicare il suo personale concetto di discontinuità: movimenti di facciata ma gestione monarchica e puntigliosa della situazione, affinché nessuno paghi le proprie responsabilità e che le magagne nascose negli armadi ivi rimangano almeno fino a prescrizione acquisita, se non all’oblio della memoria.
Ancora più sconcertante, se possibile, il comunicato dei sindacati riuniti: il nuovo Dg sarebbe stato scelto dal tandem Mussari-Mancini senza avvertire le associazioni di categoria. E per questo dovrebbero rassegnare immediatamente le dimissioni, per tacer del fatto che entrambi sono stati dimissionati dal Ceccuzzi a mezzo stampa, e che abbiano risposto con un silenzio assoluto. Eppure Mancini ha avvisato che le decisioni passano sulla testa sua e della Deputazione senza che possano dire alcunché. Ai sindacati, finora criticati per l’atteggiamento filoaziendalista avuto in questi anni (quanti hanno stracciato la tessera del sindacato parlando di “leccac..o del padrone” è un’altra statistica che mai verremo a conoscere), tutto questo non sembra interessare e danno manforte al sindaco, senza nemmeno voler sapere chi verrà a posto di questi due signori.
Anche perché, avendo proposto ad Antonio Vigni un ruolo importante in Fondazione, pare evidente che per il sindaco di Siena l’unico responsabile dell’affondamento del “Sistema Siena” sia solo la congiuntura internazionale, comunemente chiamata “Crisi”: e quindi a lui e ai suoi uomini tocca solo il ringraziamento sentito della cittadinanza per l’opera di distruzione di valore svolta. Come se gli olandesi dessero colpa al mare in burrasca se crolla la diga mal costruita invece che ai cattivi controllori…
La risposta della prima giornata borsistica del 2012 sull’arrivo del nuovo Direttore Generale sembra sia stata positiva: il titolo MPS ha fatto un lusinghiero +3,53% a euro 0,2608, che però, come abbiamo detto più volte, non deve trarre in inganno. Se son rose fioriranno, la speculazione non guarda in faccia nessuno, si dovrà attendere diversi giorni per capire se può cominciare un trend positivo per Rocca Salimbeni. Solo a distanza di un anno 2 gennaio 2011- 2 gennaio 2012 il titolo ha perso il 63,73% del suo valore. Pensate a Caltagirone: ha venduto nei giorni scorsi 35,5 milioni di azioni MPS ricavandone appena 9,3 milioni. Nel 2008 la vendita delle stesse gli avrebbe fruttato circa 120 milioni di euro. Vorreste avere voi un simile capitalista lungimirante nel consiglio di amministrazione della vostra azienda? Eppure l’uomo tace e non verrà sostituito, aspetteranno pregando l’appello che gli riduca o gli annulli la pena ricevuta nel primo grado. La banca tradita da Viola, Bper, al contrario, racimola uno striminzito +0,18%, fanalino di coda del rialzo del comparto bancario.
Lo spread con il Bund tedesco scende sotto 500 punti per alcuni dati positivi resi noti ai mercati. Milano finanza scrive in serata come Alessandro Piazzi sia in pole position per prendere il posto di Mussari, in qualità di presidente di MPS nel prossimo aprile, ma per alcuni la poltrona che andrà ad occupare dovrebbe essere quella della Fondazione.
E’ cominciato il nuovo anno. Esattamente come era finito il vecchio.
Se le azioni fin qui svolte dall’opposizione locale, e neppure da tutta, non hanno sortito effetti è perchè probabilmente non bisogna credere ai buoni propositi (solo verbali) di certa maggioranza, che ha già dimostrato cosa ci fa con la condivisione e l’unità d’intenti.
Bisognava gridare più forte, per acquistare autorevolezza e sostegno popolare, invece che subire il silenzio che non cambia nulla, anzi dà l’idea di acquiescenza ai poteri forti.
In questa ottica le dimissioni anticipate della Deputazione permetteranno a Ceccuzzi di replicare il suo personale concetto di discontinuità: movimenti di facciata ma gestione monarchica e puntigliosa della situazione, affinché nessuno paghi le proprie responsabilità e che le magagne nascose negli armadi ivi rimangano almeno fino a prescrizione acquisita, se non all’oblio della memoria.
Ancora più sconcertante, se possibile, il comunicato dei sindacati riuniti: il nuovo Dg sarebbe stato scelto dal tandem Mussari-Mancini senza avvertire le associazioni di categoria. E per questo dovrebbero rassegnare immediatamente le dimissioni, per tacer del fatto che entrambi sono stati dimissionati dal Ceccuzzi a mezzo stampa, e che abbiano risposto con un silenzio assoluto. Eppure Mancini ha avvisato che le decisioni passano sulla testa sua e della Deputazione senza che possano dire alcunché. Ai sindacati, finora criticati per l’atteggiamento filoaziendalista avuto in questi anni (quanti hanno stracciato la tessera del sindacato parlando di “leccac..o del padrone” è un’altra statistica che mai verremo a conoscere), tutto questo non sembra interessare e danno manforte al sindaco, senza nemmeno voler sapere chi verrà a posto di questi due signori.
Anche perché, avendo proposto ad Antonio Vigni un ruolo importante in Fondazione, pare evidente che per il sindaco di Siena l’unico responsabile dell’affondamento del “Sistema Siena” sia solo la congiuntura internazionale, comunemente chiamata “Crisi”: e quindi a lui e ai suoi uomini tocca solo il ringraziamento sentito della cittadinanza per l’opera di distruzione di valore svolta. Come se gli olandesi dessero colpa al mare in burrasca se crolla la diga mal costruita invece che ai cattivi controllori…
La risposta della prima giornata borsistica del 2012 sull’arrivo del nuovo Direttore Generale sembra sia stata positiva: il titolo MPS ha fatto un lusinghiero +3,53% a euro 0,2608, che però, come abbiamo detto più volte, non deve trarre in inganno. Se son rose fioriranno, la speculazione non guarda in faccia nessuno, si dovrà attendere diversi giorni per capire se può cominciare un trend positivo per Rocca Salimbeni. Solo a distanza di un anno 2 gennaio 2011- 2 gennaio 2012 il titolo ha perso il 63,73% del suo valore. Pensate a Caltagirone: ha venduto nei giorni scorsi 35,5 milioni di azioni MPS ricavandone appena 9,3 milioni. Nel 2008 la vendita delle stesse gli avrebbe fruttato circa 120 milioni di euro. Vorreste avere voi un simile capitalista lungimirante nel consiglio di amministrazione della vostra azienda? Eppure l’uomo tace e non verrà sostituito, aspetteranno pregando l’appello che gli riduca o gli annulli la pena ricevuta nel primo grado. La banca tradita da Viola, Bper, al contrario, racimola uno striminzito +0,18%, fanalino di coda del rialzo del comparto bancario.
Lo spread con il Bund tedesco scende sotto 500 punti per alcuni dati positivi resi noti ai mercati. Milano finanza scrive in serata come Alessandro Piazzi sia in pole position per prendere il posto di Mussari, in qualità di presidente di MPS nel prossimo aprile, ma per alcuni la poltrona che andrà ad occupare dovrebbe essere quella della Fondazione.
E’ cominciato il nuovo anno. Esattamente come era finito il vecchio.