
SIENA. “Una decisione sbagliata, che crea una spaccatura nel fronte che ha visto finora regioni ed enti locali battersi uniti contro i tagli della manovra finanziaria del governo. Tagli che scaricano sui governatori e sugli amministratori locali la responsabilità di ridurre i servizi offerti ai cittadini, oppure di aumentare imposte e tariffe”. Elisa Meloni, segretario del Pd provinciale, interviene sull’accordo siglato nei giorni scorsi col governo da Anci e Upi, rispettivamente l’associazione dei comuni e l’unione delle province italiane. “Siamo preoccupati – dice Meloni – perché l’economia del nostro territorio ha un urgente bisogno di misure di sostegno. I dati diffusi da Banca Intesa in questi giorni sull’export dei distretti produttivi toscani sono positivi, con l’eccezione della provincia di Siena che purtroppo ancora non mostra segnali di ripresa. In questi anni due terzi degli investimenti pubblici si devono a regioni ed enti locali che però, a causa di questi tagli indiscriminati, potranno investire ben poco. Con la conseguenza che la disoccupazione continua a salire, così come la cassa integrazione”.
Le promesse elettorali del governo. “I costi delle promesse elettorali di Berlusconi – dice ancora il segretario del Pd – come ad esempio il taglio dell’Ici, si scaricano ora sugli amministratori locali e di conseguenza sui cittadini. Con un taglio del 40 percento il trasporto pubblico locale sarà uno dei settori più colpiti, anche nella nostra provincia. I tagli significheranno meno linee e biglietti più cari, per non parlare delle ricadute sul fronte dell’occupazione. Lo stesso vale per il diritto allo studio, per la scuola, per la protezione civile, per l’agricoltura, per i servizi sociali. Purtroppo gli effetti di questa manovra cominciano già a vedersi e saranno ben più evidenti nei prossimi mesi. A pagare saranno i cittadini”.
Una manovra che toglie ai poveri per dare ai ricchi. “La manovra è ingiusta – insiste Meloni – perché il governo, scaricandone il peso su regioni ed enti locali, cerca di distogliere da sé la responsabilità di anni di scelte sbagliate. È ingiusta perché non sfiora le grandi ricchezze, i grandi capitali dell’evasione fiscale rientrati in Italia a costo quasi zero grazie allo scudo fiscale, le speculazioni finanziarie, le rendite edilizie che si avvalgono dell’ennesimo condono. Al contrario si bloccano gli stipendi da 800, 1000 e 1200 euro al mese e si mandano a casa metà dei precari della pubblica amministrazione, ancora una volta redditi medio-bassi. Tutto questo mentre ogni giorno la cronaca nazionale ci racconta la corruzione dilagante che coinvolge esponenti del governo e dei partiti della maggioranza”.
Coesione necessaria per affrontare le difficili sfide della crisi. “Gli interventi dei giorni scorsi del presidente della provincia Simone Bezzini e del sindaco di Siena Maurizio Cenni – conclude il segretario del Pd provinciale – condannano l’accordo siglato da Anci e Upi con il governo perché spezza il fronte compatto dell’opposizione ai tagli contenuti nella manovra correttiva. È infatti assolutamente necessario puntare su quella grande capacità di coesione che, in Toscana, da sempre caratterizza la nostra azione di governo. E che fonda sul metodo della concertazione con le parti sociali, con le comunità locali e i territori, la capacità di produrre scelte condivise come quelle che dovranno essere compiute nei prossimi mesi, quando Regione ed enti locali, pesantemente colpiti dai tagli della manovra, si troveranno a dover affrontare passaggi difficili”.
Le promesse elettorali del governo. “I costi delle promesse elettorali di Berlusconi – dice ancora il segretario del Pd – come ad esempio il taglio dell’Ici, si scaricano ora sugli amministratori locali e di conseguenza sui cittadini. Con un taglio del 40 percento il trasporto pubblico locale sarà uno dei settori più colpiti, anche nella nostra provincia. I tagli significheranno meno linee e biglietti più cari, per non parlare delle ricadute sul fronte dell’occupazione. Lo stesso vale per il diritto allo studio, per la scuola, per la protezione civile, per l’agricoltura, per i servizi sociali. Purtroppo gli effetti di questa manovra cominciano già a vedersi e saranno ben più evidenti nei prossimi mesi. A pagare saranno i cittadini”.
Una manovra che toglie ai poveri per dare ai ricchi. “La manovra è ingiusta – insiste Meloni – perché il governo, scaricandone il peso su regioni ed enti locali, cerca di distogliere da sé la responsabilità di anni di scelte sbagliate. È ingiusta perché non sfiora le grandi ricchezze, i grandi capitali dell’evasione fiscale rientrati in Italia a costo quasi zero grazie allo scudo fiscale, le speculazioni finanziarie, le rendite edilizie che si avvalgono dell’ennesimo condono. Al contrario si bloccano gli stipendi da 800, 1000 e 1200 euro al mese e si mandano a casa metà dei precari della pubblica amministrazione, ancora una volta redditi medio-bassi. Tutto questo mentre ogni giorno la cronaca nazionale ci racconta la corruzione dilagante che coinvolge esponenti del governo e dei partiti della maggioranza”.
Coesione necessaria per affrontare le difficili sfide della crisi. “Gli interventi dei giorni scorsi del presidente della provincia Simone Bezzini e del sindaco di Siena Maurizio Cenni – conclude il segretario del Pd provinciale – condannano l’accordo siglato da Anci e Upi con il governo perché spezza il fronte compatto dell’opposizione ai tagli contenuti nella manovra correttiva. È infatti assolutamente necessario puntare su quella grande capacità di coesione che, in Toscana, da sempre caratterizza la nostra azione di governo. E che fonda sul metodo della concertazione con le parti sociali, con le comunità locali e i territori, la capacità di produrre scelte condivise come quelle che dovranno essere compiute nei prossimi mesi, quando Regione ed enti locali, pesantemente colpiti dai tagli della manovra, si troveranno a dover affrontare passaggi difficili”.