E Viola pensa che utilizzerà la bad bank
ROMA. Mentre Massiah smentisce l’esistenza di un dossier su Mps suul tavolo di Ubi, le voci su un (rinnovato) interesse di Poste italiane per la banca senese lasciano il tempo che trovano, ma sui rumors intervengono le Poste: «Nessuna delle operazioni di fusione o acquisizione ipotizzate nel contesto del riassetto del sistema bancario rientrano nei nostri piani». Anche alcune fonti del ministero dell’Economia hanno fatto sapere che «ipotesi di operazioni che coinvolgano Poste italiane nel riassetto del settore bancario e in particolare indiscrezioni che vedono la società interessata all’acquisizione di Mps sono destituite di fondamento».
L’ad Viola ha dichiarato che non vi sono contatti con Ubi: “Dal punto di vista industriale è un progetto da prendere in considerazione, su cui lavorare. Vediamo se nelle prossime settimane, o mesi, ci sarà qualcosa di concreto. Al momento no, non ci sono contatti”.
“Pensiamo di utilizzarlo”, dice l’ad di Mps, Fabrizio Viola, a chi gli chiedeva se la banca potrebbe utilizzare il sistema di garanzie sui crediti deteriorati messi a punto nell’ambito dell’accordo fra Governo e Ue sulla bad bank. Viola ha anche spiegato che, tuttavia, in questo momento è difficile fare stime sulle dimensioni di un’eventuale operazione dal momento che andranno verificati i dettagli dell’intesa.