Il regolamento ad uso e consumo del sindaco dimissionario Ceccuzzi
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SIENA. Caro Valentini, noi ci siamo messi in gioco, mettiti in gioco anche tu con le tue idee e le tue proposte. Sono parole forti quelle pronunciate da Bruno Valentini attraverso i microfoni di Antenna Radio Esse nei confronti della parte del PD locale che non ha voluto modificare le regole per le primarie.
Un abbandono della competizione interna del sindaco di Monteriggioni (al quale in molti riconoscono equilibrio, modernità e capacità) dettato da un regolamento definito ‘astruso’ perché impedisce una regolare competizione. Un regolamento che non ha uguali in altre città italiane e che ha tutte le caratteristiche per essere ad uso e consumo del sindaco dimissionario Ceccuzzi. Nella sua intervista Valentini parla di una città ‘malata’ e del pericolo che partiti come il PD restino ‘sordi e ciechi’ rispetto al grido di dolore che viene dalla città. Valentini abbandona la competizione, ma preannuncia con un ‘ci stiamo organizzando’ ed un ‘ci saremo’ che non è finita qui.
Pensiamo che Bruno Valentini abbia realmente colto la richiesta di cambiamento che viene anche da larghi strati del suo partito e che possa essere per caratteristiche e storia personale un esempio della volontà di cambiamento.
Una nota ‘fuori dal coro’ che probabilmente infastidisce qualcuno tanto più che le primarie della coalizione di centro sinistra si profilano come un grottesco ed impari scontro tra chi si è cucito addosso un regolamento e chi ha più volte pubblicamente fatto una professione di fede nei confronti del sindaco dimissionario. Ed allora perché non avere il coraggio di fare un ulteriore scatto in avanti, uno scatto di dignità ed un gesto di amore verso la città con la costituzione di una propria lista?
Se Valentini vuole davvero (e noi crediamo sia così) una legittimazione dal basso e non un’investitura dall’alto, costituisca una propria lista per portare avanti le sue idee perché le battaglie per la democrazia non si fanno soltanto dentro gli schematismi di partito. Per quanto ci riguarda, avendolo conosciuto, nella sua qualità di sindaco, come persona aperta al confronto e senza pregiudizi, saremo ben felici di confrontarci non su contrapposizioni ideologiche ormai fuori del tempo, ma su idee e programmi utili ad una rinascita della città.
Un abbandono della competizione interna del sindaco di Monteriggioni (al quale in molti riconoscono equilibrio, modernità e capacità) dettato da un regolamento definito ‘astruso’ perché impedisce una regolare competizione. Un regolamento che non ha uguali in altre città italiane e che ha tutte le caratteristiche per essere ad uso e consumo del sindaco dimissionario Ceccuzzi. Nella sua intervista Valentini parla di una città ‘malata’ e del pericolo che partiti come il PD restino ‘sordi e ciechi’ rispetto al grido di dolore che viene dalla città. Valentini abbandona la competizione, ma preannuncia con un ‘ci stiamo organizzando’ ed un ‘ci saremo’ che non è finita qui.
Pensiamo che Bruno Valentini abbia realmente colto la richiesta di cambiamento che viene anche da larghi strati del suo partito e che possa essere per caratteristiche e storia personale un esempio della volontà di cambiamento.
Una nota ‘fuori dal coro’ che probabilmente infastidisce qualcuno tanto più che le primarie della coalizione di centro sinistra si profilano come un grottesco ed impari scontro tra chi si è cucito addosso un regolamento e chi ha più volte pubblicamente fatto una professione di fede nei confronti del sindaco dimissionario. Ed allora perché non avere il coraggio di fare un ulteriore scatto in avanti, uno scatto di dignità ed un gesto di amore verso la città con la costituzione di una propria lista?
Se Valentini vuole davvero (e noi crediamo sia così) una legittimazione dal basso e non un’investitura dall’alto, costituisca una propria lista per portare avanti le sue idee perché le battaglie per la democrazia non si fanno soltanto dentro gli schematismi di partito. Per quanto ci riguarda, avendolo conosciuto, nella sua qualità di sindaco, come persona aperta al confronto e senza pregiudizi, saremo ben felici di confrontarci non su contrapposizioni ideologiche ormai fuori del tempo, ma su idee e programmi utili ad una rinascita della città.
Giuseppe Giordano e Agostino Milani – Movimento Civico Senese