SIENA. In poche ore la stampa locale ha reso note le due ultime alzate d’ingegno di Eugenio Giani: prima la decisione del presidente della Regione di sospendere la guardia medica notturna dalle 24 della notte alle 8 del mattino successivo sostituendola con un servizio di consulenza telefonica, poi quella di chiedere l’uscita dalla zona rossa per le province di Siena e Grosseto. Non sappiamo quali siano i consiglieri del pMcsresidente neo eletto, ma rimaniamo sconcertati da queste decisioni improvvisate e superficiali. Se l’obiettivo è quello di far intasare le strutture di Pronto Soccorso, di creare ulteriori preoccupazioni ed incertezze nella popolazione e di sminuire il ruolo dei medici che dovrebbero a distanza valutare il paziente in un periodo critico come quello che stiamo vivendo, con la firma dell’ordinanza 107 è stata scelta la strada giusta.
Che senso ha, poi, chiedere di uscire dalla zona rossa per la nostra provincia e per quella di Grosseto dopo pochi giorni dal provvedimento del Ministro della Sanità? Non avrebbe fatto meglio, se avesse voluto, ad intervenire prima che venissero prese determinate decisioni? Davvero si pensa che ogni 3 giorni la gente, gli uffici, le imprese possano modificare l’organizzazione delle proprie attività? Oppure ci sono nuove basi scientifiche di ragionamento che fanno pensare che il COVID 19 si possa sconfiggere in un batter d’occhio o che le verifiche sull’andamento epidemiologico possano essere fatte a meno di 15-20 giorni dal nuovo lockdown, ignorando che fino a ieri erano ricoverate al Policlinico Le Scotte una novantina di persone di cui più di 10 in terapia intensiva? Non è meglio attendere, già che si siamo, un significativo abbassamento della curva epidemica per non essere nuovamente nello stesso problema a breve distanza di tempo e ripartire con maggiore serenità e decisione?
Avevamo pensato che la semplificazione delle procedure per nuove, se pur tardive, assunzioni di infermieri fosse il segnale di aver cominciato a comprendere come opportunamente muoversi, ma evidentemente avevamo sbagliato.
Che il presidente ci pensi bene prima di prendere iniziative pericolose e se queste ‘novità’ non sono tutte farina del suo sacco, magari farebbe bene a scegliere migliori consiglieri.