"Conferire ad un uomo solo il comando significa spossessare la Fondazione"
SIENA. Dopo che la Provincia all’unanimità e la maggior parte delle forze politiche, delle organizzazioni sindacali, delle associazioni culturali e sociali della città si erano espresse all’unisono invitando la Fondazione MPS a votare contro tutte le modifiche dello Statuto richieste da Alessandro Profumo, la Deputazione Amministratrice della Fondazione ha deliberato all’unanimità di votare favorevolmente a tutte le proposte all’ordine del giorno dell’assemblea straordinaria di Banca Mps convocata per il prossimo 9 ottobre, aggiungendo che in quel contesto verranno esplicitate le motivazioni che hanno portato ad assumere tali decisioni.
Quanto è avvenuto è di una gravità straordinaria perché se è vero che la Fondazione è lo strumento tramite il quale la comunità senese esercita il controllo e la gestione del proprio patrimonio di cui la BMPS era il cespite principale, è altrettanto vero che. con questa delibera, la Fondazione, o meglio la Deputazione Amministratrice, ha tradito in toto il mandato che le era stato affidato.
Conferire ad un uomo solo il comando significa spossessare la Fondazione di quelle prerogative che la stessa esercitava in nome e per conto della comunità civica.
La situazione catastrofica della banca e la conseguente perdita di controllo da parte della Fondazione e della comunità civica, sono certamente responsabilità che debbono essere attribuite alla Fondazione stessa che si è fatta incantare da progetti ambiziosi e non a contatto della realtà senza esercitare quella sorveglianza che le compete statutariamente.Ma la Fondazione può addurre, a sua parziale discolpa, le sprovvedute linee di indirizzo degli enti nominanti, Comune e Provincia, che la incitavano ad avallare un percorso pericoloso.
Ma oggi che gli enti nominanti e le forze politiche tutte la invitano a seguire un percorso di prudenza e a non rinunziare alle proprie prerogative, rifiutare una tale linea di indirizzo significa dichiarare che la Fondazione MPS non è più controllata dalla comunità civica tramite gli Enti nominanti, ma da forze esterne alla città di cui lo stesso Ceccuzzi, nel nominare Profumo, è stato solo un docile strumento.
Così come ha detto qualcun altro, questa è la fine di una storia italiana durata 5 secoli, distrutta dalla arroganza irresponsabile di chi, in pochi anni, ha trasformato la banca più patrimonializzata d’Europa in quella più indebitata e sepolta da una Fondazione che invece di difendere quel poco di senesità che resta, preferisce subordinarsi a quei poteri forti che, a discrezione dell’uomo solo al comando, saranno individuati come i nuovi soci che controlleranno la Banca.
E’ questo il senso delle dichiarazioni del presidente Profumo pronto ad abolire il tetto del 4% del diritto di voto per azionisti differenti dalla Fondazione, nell’ambito della compagine azionaria di Banca Mps, dichiarazioni con le quali anticipa che saranno i nuovi soci ad esercitare il controllo sulla Banca. E di fronte ad una vertenza sindacale difficilissima dove è in ballo il futuro di migliaia di lavoratori e nonostante gli appelli di tutta la comunità senese, la Fondazione non riesce a trovare una parola di solidarietà per trovare un giusto equilibrio tra un piano industriale e gli interessi del territorio. Tutti gli interessi del territorio, di cui la Fondazione MPS è istituzionalmente espressione, sono stati traditi e si pone l’opportunità di valutare, da parte degli stessi Enti nominanti, un’azione di responsabilità nei confronti del Presidente Mancini e di tutta la Deputazione Amministratrice della Fondazione MPS.
Quanto è avvenuto è di una gravità straordinaria perché se è vero che la Fondazione è lo strumento tramite il quale la comunità senese esercita il controllo e la gestione del proprio patrimonio di cui la BMPS era il cespite principale, è altrettanto vero che. con questa delibera, la Fondazione, o meglio la Deputazione Amministratrice, ha tradito in toto il mandato che le era stato affidato.
Conferire ad un uomo solo il comando significa spossessare la Fondazione di quelle prerogative che la stessa esercitava in nome e per conto della comunità civica.
La situazione catastrofica della banca e la conseguente perdita di controllo da parte della Fondazione e della comunità civica, sono certamente responsabilità che debbono essere attribuite alla Fondazione stessa che si è fatta incantare da progetti ambiziosi e non a contatto della realtà senza esercitare quella sorveglianza che le compete statutariamente.Ma la Fondazione può addurre, a sua parziale discolpa, le sprovvedute linee di indirizzo degli enti nominanti, Comune e Provincia, che la incitavano ad avallare un percorso pericoloso.
Ma oggi che gli enti nominanti e le forze politiche tutte la invitano a seguire un percorso di prudenza e a non rinunziare alle proprie prerogative, rifiutare una tale linea di indirizzo significa dichiarare che la Fondazione MPS non è più controllata dalla comunità civica tramite gli Enti nominanti, ma da forze esterne alla città di cui lo stesso Ceccuzzi, nel nominare Profumo, è stato solo un docile strumento.
Così come ha detto qualcun altro, questa è la fine di una storia italiana durata 5 secoli, distrutta dalla arroganza irresponsabile di chi, in pochi anni, ha trasformato la banca più patrimonializzata d’Europa in quella più indebitata e sepolta da una Fondazione che invece di difendere quel poco di senesità che resta, preferisce subordinarsi a quei poteri forti che, a discrezione dell’uomo solo al comando, saranno individuati come i nuovi soci che controlleranno la Banca.
E’ questo il senso delle dichiarazioni del presidente Profumo pronto ad abolire il tetto del 4% del diritto di voto per azionisti differenti dalla Fondazione, nell’ambito della compagine azionaria di Banca Mps, dichiarazioni con le quali anticipa che saranno i nuovi soci ad esercitare il controllo sulla Banca. E di fronte ad una vertenza sindacale difficilissima dove è in ballo il futuro di migliaia di lavoratori e nonostante gli appelli di tutta la comunità senese, la Fondazione non riesce a trovare una parola di solidarietà per trovare un giusto equilibrio tra un piano industriale e gli interessi del territorio. Tutti gli interessi del territorio, di cui la Fondazione MPS è istituzionalmente espressione, sono stati traditi e si pone l’opportunità di valutare, da parte degli stessi Enti nominanti, un’azione di responsabilità nei confronti del Presidente Mancini e di tutta la Deputazione Amministratrice della Fondazione MPS.
MOVIMENTO CIVICO SENESE