"È vero sono un iscritto del Pd ma sono un libero cittadino" dice Ciappi, rispondendo alle denigrazioni seguite alla manifestazione delle sardine a Siena
SIENA. «Lega e destra sanno soltanto offendere». Mattia Ciappi reagisce alle denigrazioni che gli sono piovute addosso dopo la manifestazione delle sardine di piazza Duomo a Siena. «Ma le offese che mi sono arrivate da leghisti e populisti mi fanno sorridere e mi danno conferma della paura che il centrodestra ha del movimento delle sardine». L’accusa che viene mossa a Ciappi è di aver strumentalizzato la manifestazione e di avergli dato una connotazione partitica, quella del Pd. «È vero, non lo nascondo, sono un iscritto del Pd – sottolinea Ciappi -, ma non ho nessun ruolo, né istituzionale né all’interno del partito. Sono un libero cittadino e come libero cittadino posso organizzare quello che voglio per quello in cui credo. Nel mio partito funziona così, siamo tutti liberi, non ci si china a un capitano. Ho organizzato il movimento delle sardine a Siena come Mattia Ciappi, studente di giurisprudenza di 20 anni, niente di più niente di meno, senza la minima connotazione partitica».
Le ragioni alla base della manifestazione, le spiega Mattia Ciappi. «L’ho fatto perché credo nel bisogno di una politica nuova, che parli agli ultimi, agli emarginati, a tutti quegli italiani che non arrivano a fine mese, a tutti quelli che solo sottopagati. L’ho fatto perché la Lega sta prendendo in giro gli italiani, gioca sulle loro paure, prendendosela sempre con i migranti. Oppure utilizza una retorica continua e spicciola fatta di gattini e madonne di Medjugorje. Noi ragazzi ci rendiamo invece conto che il più grande problema dell’Italia è la mancanza di lavoro, soprattutto per le nuove generazioni. Non gli immigrati. Noi vogliamo dire basta a una politica della Lega e di Fratelli d’Italia, che ridicolizza tutto. Vogliamo una politica seria che sia al servizio dei cittadini». Per Ciappi i rappresentanti locali della Lega dovrebbero pensare «di più agli scandali del loro partito, ai 49 milioni di euro rubati agli italiani, alle tangenti dalla Russia, ai casi Arata e Siri. Capisco però che possa rodere vedere migliaia di giovani in piazza del duomo di Siena a dire basta alla Lega e a Fratelli d’Italia. Noi andiamo avanti per una politica seria perché gli italiani si meritano questo e altro»,