La candidata a sostegno di Corradi parla delle difficoltà affrontate dalle nuove generazioni nel trovare un lavoro stabile
SIENA. “Non ce le siamo mandate a dire di dietro” dice Luisa Massari, candidata del Nuovo Polo per Siena commentando l’atmosfera di quest’ultima campagna elettorale ormai giunta alla conclusione.
“Essendo diventata madre di recente ho compreso ancora meglio cosa voglia dire guardare al futuro – scrive la candidata al Consiglio Comunale nella lista a sostegno di Gabriele Corradi – Con la nascita di un figlio le priorità cambiano e, con esse, anche gli occhi con cui guardi la tua città. Da genitore vorrei che Siena avesse uno slancio nuovo e prospettive diverse perché vorrei che un domani mio figlio fosse libero di scegliere cosa fare nella vita professionale e se dovesse decidere di andare a lavorare via da Siena, questa eventuale scelta fosse libera e non il frutto di una necessità dettata dal fatto che le opportunità nella nostra Siena, col passare del tempo, sono diminuite sempre di più”.
“E’ giusto che ci siano persone deputate a organizzare alte strategie nelle segrete stanze, ma è camminando per strada – e come tutti i neo genitori sapranno col passeggino cammini parecchio – che si tasta il polso di una comunità e ben prima di entrare nella calura della campagna elettorale, mi è capitato fin troppo spesso di parlare con coetanei che a quarant’anni non hanno ancora una sicurezza economica. Per troppo tempo – dice ancora la candidata del Nuovo Polo – la nostra città è stata fatta adagiare sugli allori. Poi un bel giorno ci siamo accorti che anche qua il disagio dell’occupazione giovanile (ammesso che il termine “giovanile” in ambito lavorativo si possa usare ancora per chi ha quarant’anni) si sta facendo sentire parecchio. Penso che per non essere travolti dall’ondata della precarietà lavorativa, che metterebbe a rischio il futuro di un paio di generazioni (e chi amministra non può confidare sul fatto che tanto a Siena ci sono sempre babbo e mamma che alla fine pagano, perché la crisi ha toccato anche le loro tasche) sia indispensabile che si apra una seria riflessione sul perché anche a Siena il fenomeno del precariato sta crescendo. E penso che soprattutto la mia generazione, quella che si sente ancora giovane ma che avendo già formato una famiglia ha acquisito responsabilità e una visione da adulti, se crede che Siena, la città in cui viviamo, meriti di andare avanti e non fare passi indietro, debba, con il voto di ciascuno di noi contribuire affinché questo da auspicio si traduca in realtà”.