"Questa emergenza chiede apertura e fatti"
SIENA. Da Alessandro Masi, capogruppo PD nel consiglio comunale, riceviamo e pubblichiamo.
“In questa drammatica emergenza, il dialogo tra le forze politiche, ciascuno nel proprio ruolo di maggioranza e minoranza, ha fatto la differenza nella risposta sanitaria al virus: guardiamo per tutti al caso del Portogallo.
Venendo a casa nostra, a Siena il Gruppo PD, insieme agli altri Gruppi di minoranza in consiglio comunale, ha ricercato il dialogo tra le istituzioni per affrontare il da farsi. Nell’intervista del sindaco si è registrata un’apertura, che però deve produrre fatti: gli annunci non servono. Ad esempio, si legge sulla stampa che la proposta per l’adozione del Piano Operativo è stata già approvata dalla Giunta e che ora sbarca in consiglio comunale, senza quel momento di partecipazione pubblica finale e di sintesi che sarebbe stato necessario. In questa emergenza sanitaria e nei profondi cambiamenti che comporta, si compiono davvero fatti e passi efficaci, se tutti li comprendono e li condividono.
Così, non si può raccontare che l’adozione del Piano operativo sara’un fatto capace di portare un risultato immediato alla Città, perché si sa bene che determinerà i propri effetti solo dopo l’approvazione, quindi ancora almeno tra diversi mesi. Mentre si rinvia di fatto al prossimo Piano Strutturale – quindi, tra anni – una risposta complessiva ai temi centrali della vivibilità della Città e della costruzione di una programmazione delle funzioni con i comuni del territorio.
E così la Città continua a rimanere ferma. Quando, invece, Siena, con i suoi tre ‘cantieri’ principali del S.Maria della Scala, del centro Ricerche sulle Scienze della Vita e del Policlinico di S. Maria alle Scotte, insieme al proprio patrimonio storico, artistico e ambientale ed alle sue due Università, ha bisogno di stare coordinata con gli altri Comuni per avere una voce chiara ed autorevole fuori da Siena, per completare le opere infrastrutturali, necessarie per valorizzare il proprio spazio e le sue qualità.
La pandemia sanitaria e finanziaria, che fa emergere il negativo delle concentrazioni, apre finalmente ad una riconsiderazione del decentramento, della diversificazione e del policentrismo; fa riapprezzare i luoghi e le relazioni reali della vita, che per essere vivibili hanno però bisogno di essere connesse con il mondo che va avanti.
Allora, occorrono fatti concreti per dimostrare che vale la pena studiare e lavorare a Siena e, soprattutto, per rimanere a viverci.
Allora, anche in questo delicato passaggio del Coronavirus, dimostriamo coordinamento e proattività, dimostriamo di essere davvero un sistema territoriale in grado di integrare, ove possibile, i margini e i tempi dell’intervento pubblico sia nei confronti delle imprese che delle famiglie e del loro bisogno di liquidità. Basta vedere i numeri dei buoni spesa erogati in questi giorni.
Cosi, sono a riproporre nuovamente, ed ora a chiedere, a questo punto con urgenza, una video conferenza dei capigruppo con il sindaco, che consenta a tutte le forze politiche di portare il proprio contributo costruttivo e di combinare le soluzioni più utili in questo difficile passaggio”.