Incontro al Santa Maria della Scala per parlare di nuova cittadinanza ed emergenza democratica
SIENA. (f.t.) “Comune, democrazia, nuova cittadinanza”. Questo il titolo del convegno di questo pomeriggio (9 maggio) organizzato dalla coalizione che sostiene Gabriele Corradi nella sua campagna elettorale. “Può essere considerata la seconda puntata della querelle aperta da Claudio Martelli con la conferenza stampa tenutasi al Continental”, ha detto Emanuela Bambara (Ipazia Preveggenza Tecnologica). I relatori hanno espresso le loro considerazioni sui temi centrali dell’appuntamento. Ad aprire i lavori è stata Eleonora Scricciolo (candidata al consiglio comunale nella lista Per Corradi Sindaco).
“La legge elettorale nazionale non consente più di esprimere le preferenze – ha detto – e le amministrative rappresentano ancora un’opportunità di scelta. A Siena siamo stati trattati più da sudditi che da cittadini ed il dibattito politico si è appiattito. La cultura della cittadinanza, che in città non manca, passa attraverso il coraggio di sfidare questo sistema di potere”. La critica all’amministrazione uscente viene anche da Giulia Simi (Radicali). “La trasparenza è la chiave per una nuova cittadinanza democratica – ha detto – Già nel 2008 avevamo chiesto a Cenni di istituire un’anagrafe degli eletti e dei nominati. Nonostante le belle promesse e gli entusiasmi, niente è stato ancora fatto. Inoltre, vorremmo introdurre nello statuto del comune l’istituzione referendaria. E’ uno dei pilastri di una democrazia”. Sulla trasparenza si concentra anche Max Brod (candidato nella lista per Corradi Sindaco). “Per essere veramente cittadini, occorre che le informazioni sull’operato dell’amministrazione siano effettivamente fruibili da tutti. Vogliamo che il comune pubblichi i verbali delle sedute del Consiglio. Vogliamo che la Fondazione rende noti i nomi di coloro che richiedono i suoi contributi”. Di diversa natura il contributo di Simone De Santi (capolista del Nuovo Polo per Siena). “Una nuova cittadinanza non può passare che dall’inclusione dei più deboli – ha detto – I grandi trasferimenti statali e le erogazioni record della Fondazione sono finiti. La prossima amministrazione dovrà fare delle scelte, e questo significa imporre delle priorità. Per una nuova cittadinanza, la priorità massima è quella di non lasciare indietro nessuno, specialmente i più deboli, e puntare all’inclusione massima”.
L’intervento più atteso era quello di Claudio Martelli. In primo luogo, ha inquadrato le tematiche in prospettiva nazionale. “La democrazia italiana è in grave crisi perché è stata sovvertita nelle sue fondamenta – ha detto l’ex Guardasigilli – Le riforme elettorali hanno sottratto ai cittadini il diritto di eleggere i loro rappresentanti. Le nostre elezioni sono state ridotte di fatto ad un plebiscito”. Poi si è concentrato sulla situazione locale. “Il problema di Siena è molto simile. L’informazione è asservita al potere politico. Il sistema è solo apparentemente democratico. I cittadini eleggono una giunta, che a sua volta nomina cariche in fondazione, nell’Università, all’ospedale. In realtà, di democratico c’è solo l’input iniziale a questa catena. Questa è una dittatura burocratica e clientelare, che piega anche l’informazione. Mi sono ripassato l’ultimo mese del Corriere di Siena e ho contato ben 36 articoli di encomio di Ceccuzzi. Per di più, al candidato PD non è mai stata fatta neppure una domanda. E’ l’unico giornale al mondo che non fa domande al candidato sindaco. Definire questo sistema una dittatura è fargli un complimento”.
Dopo queste roventi dichiarazioni, è intervenuto anche Gabriele Corradi. Il candidato sindaco non ha espresso considerazioni sul tema centrale dell’incontro, a vantaggio di una riflessione politica a pochi giorni dal voto. “Mancano quattro giorni alla chiusura della campagna elettorale – ha detto – Il PD continua con i vecchi atteggiamenti e con le vecchie logiche. Lo spettacolo più avvilente si è avuto sabato scorso al Rastrello. Ceccuzzi e gli altri si sono presentati allo stadio per cercare di raccogliere solo un’altra piccola manciata di voti. E continuano a fare promesse che non potranno mantenere. Basta leggere il programma del 2006. Non sono più credibili e se avessero un po’ di decenza se ne andrebbero da soli”.
“La legge elettorale nazionale non consente più di esprimere le preferenze – ha detto – e le amministrative rappresentano ancora un’opportunità di scelta. A Siena siamo stati trattati più da sudditi che da cittadini ed il dibattito politico si è appiattito. La cultura della cittadinanza, che in città non manca, passa attraverso il coraggio di sfidare questo sistema di potere”. La critica all’amministrazione uscente viene anche da Giulia Simi (Radicali). “La trasparenza è la chiave per una nuova cittadinanza democratica – ha detto – Già nel 2008 avevamo chiesto a Cenni di istituire un’anagrafe degli eletti e dei nominati. Nonostante le belle promesse e gli entusiasmi, niente è stato ancora fatto. Inoltre, vorremmo introdurre nello statuto del comune l’istituzione referendaria. E’ uno dei pilastri di una democrazia”. Sulla trasparenza si concentra anche Max Brod (candidato nella lista per Corradi Sindaco). “Per essere veramente cittadini, occorre che le informazioni sull’operato dell’amministrazione siano effettivamente fruibili da tutti. Vogliamo che il comune pubblichi i verbali delle sedute del Consiglio. Vogliamo che la Fondazione rende noti i nomi di coloro che richiedono i suoi contributi”. Di diversa natura il contributo di Simone De Santi (capolista del Nuovo Polo per Siena). “Una nuova cittadinanza non può passare che dall’inclusione dei più deboli – ha detto – I grandi trasferimenti statali e le erogazioni record della Fondazione sono finiti. La prossima amministrazione dovrà fare delle scelte, e questo significa imporre delle priorità. Per una nuova cittadinanza, la priorità massima è quella di non lasciare indietro nessuno, specialmente i più deboli, e puntare all’inclusione massima”.
L’intervento più atteso era quello di Claudio Martelli. In primo luogo, ha inquadrato le tematiche in prospettiva nazionale. “La democrazia italiana è in grave crisi perché è stata sovvertita nelle sue fondamenta – ha detto l’ex Guardasigilli – Le riforme elettorali hanno sottratto ai cittadini il diritto di eleggere i loro rappresentanti. Le nostre elezioni sono state ridotte di fatto ad un plebiscito”. Poi si è concentrato sulla situazione locale. “Il problema di Siena è molto simile. L’informazione è asservita al potere politico. Il sistema è solo apparentemente democratico. I cittadini eleggono una giunta, che a sua volta nomina cariche in fondazione, nell’Università, all’ospedale. In realtà, di democratico c’è solo l’input iniziale a questa catena. Questa è una dittatura burocratica e clientelare, che piega anche l’informazione. Mi sono ripassato l’ultimo mese del Corriere di Siena e ho contato ben 36 articoli di encomio di Ceccuzzi. Per di più, al candidato PD non è mai stata fatta neppure una domanda. E’ l’unico giornale al mondo che non fa domande al candidato sindaco. Definire questo sistema una dittatura è fargli un complimento”.
Dopo queste roventi dichiarazioni, è intervenuto anche Gabriele Corradi. Il candidato sindaco non ha espresso considerazioni sul tema centrale dell’incontro, a vantaggio di una riflessione politica a pochi giorni dal voto. “Mancano quattro giorni alla chiusura della campagna elettorale – ha detto – Il PD continua con i vecchi atteggiamenti e con le vecchie logiche. Lo spettacolo più avvilente si è avuto sabato scorso al Rastrello. Ceccuzzi e gli altri si sono presentati allo stadio per cercare di raccogliere solo un’altra piccola manciata di voti. E continuano a fare promesse che non potranno mantenere. Basta leggere il programma del 2006. Non sono più credibili e se avessero un po’ di decenza se ne andrebbero da soli”.