di Augusto Mattioli
SIENA. Governare la Provincia con tutte le forze del centro sinistra.E’ il segnale politico che Mauro Mariotti, assessore alle attività economiche della giunta Ceccherini, uno dei tre concorrenti del partito democratico alla candidatura alla presidenza dell’amministrazione provinciale, manda ai partiti che hanno condiviso con la giunta uscente il governo del nostro territorio. Un messaggio che viene sintetizzato anche nello slogan “un centro sinistra dai fatti concreti”.
In questo mese che lo separano dalle primarie previste per il primo giorno di febbraio Mariotti avrà molto da fare per portare sul suo progetto iscritti e simpatizzanti del Partito democratico,cosa non facile perché dovrà fare i conti con quella che viene definita “la macchina da guerra” di Simone Bezzini senza dimenticare anche il sindaco di Chiusdino Luciana Bartaletti che nonostante si dica che le appartenenze passate non dovrebbero esserci, ha dalla sua l’esperienza della ex Margherita di Alberto Monaci. Mariotti oltre alle proposte di una coalizione di centro sinistra parla anche dei problemi derivanti alla crisi “ che sarà molto dura”, delle iniziative per farvi fronte, della necessità di accentuare gli interventi sul welfare", perché c’è gente davvero alla fame”.
Mariotti, perché si è candidato?
In questo mese che lo separano dalle primarie previste per il primo giorno di febbraio Mariotti avrà molto da fare per portare sul suo progetto iscritti e simpatizzanti del Partito democratico,cosa non facile perché dovrà fare i conti con quella che viene definita “la macchina da guerra” di Simone Bezzini senza dimenticare anche il sindaco di Chiusdino Luciana Bartaletti che nonostante si dica che le appartenenze passate non dovrebbero esserci, ha dalla sua l’esperienza della ex Margherita di Alberto Monaci. Mariotti oltre alle proposte di una coalizione di centro sinistra parla anche dei problemi derivanti alla crisi “ che sarà molto dura”, delle iniziative per farvi fronte, della necessità di accentuare gli interventi sul welfare", perché c’è gente davvero alla fame”.
Mariotti, perché si è candidato?
Il motivo è semplice. Per le esperienze fatte prima come segretario provinciale della Cgil e poi come assessore in Provincia e anche per la presidenza del parco della Val d’Orcia e per il coordinamento dell’Ulivo nelle amministrative del 2004. Ma ad avermi convinto è stato il lavoro di amministratore in Provincia con deleghe importanti come le attività produttive e turismo. Una esperienza sul campo, su problemi concreti che mi porta a pensare di essere adatto per una candidatura alla presidenza.
Ovviamente lei ha un programma. In cosa si differenzia da quelli di Bezzini e Bartaletti.
Ovviamente lei ha un programma. In cosa si differenzia da quelli di Bezzini e Bartaletti.
Non conosco quello degli altri. Io ho idee che dovrebbero aiutare il partito democratico a costruire il programma elettorale. Il partito ha tre candidati con idee e esperienze diverse. Le mie idee si basano su un metodo di lavoro che è quello di condividere analisi sulle difficoltà che ci sono con le categorie economiche, sociali , sindacali e con le forze del centro sinistra. Un metodo che ripropongo a chi ha governato la Provincia di Siena fino ad oggi. Poi saranno i partiti che dovranno fare gli accordi. Del resto penso che abbiamo governato bene tanto è vero che lo slogan dal buon governo apriamoci al futuro fa riferimento alle idee programmatiche mie.
Però ora nel presente c’è una crisi molto forte. Quali sono le sue idee in merito?
Questa crisi dicono sia la più grave dal 1929 e mette in discussione molte delle cose che conoscevamo. C’è la cassa integrazione, c’è molta preoccupazione nelle persone, ci sono difficoltà nei rapporti di lavoro, e in alcuni settori produttivi. L’ho toccato con mano seguendo la situazione di varie aziende. La Calp, la camperistica, Floramiata, la Bayer, la Whirlpool, il settore dei lapidei, delle costruzioni.. So davvero cosa accade. Ho seguito in questi anni tutte le vertenze.
E cosa la portano a dire?
Mi portano a dire che abbiamo molte aziende che non sopravviveranno: ci saranno centinaia di persone licenziate e al tempo stesso centinaia di persone in cassa integrazione straordinaria. Compresi i settori più piccoli le cui crisi fanno meno rumore. Quindi, partendo da questa realtà occorre capire come riposizionare le politiche economiche e social in provincia di Siena e quindi in questo contesto cosa può fare un’amministrazione. Mi rendo conto certo che è difficile risolvere problemi che hanno una valenza nazionale e internazionale solo con operazioni locali. Però cosa può fare la provincia, quale può essere il metodo rispetto a questo contesto. Penso che si debba fare affidamento sul sistema Siena , avendo una grande capacità concertare insieme. Per cui ci deve essere una forte coesione. La Provincia lavorando insieme ai comuni a partire da quello di Siena deve esprimere politiche di governo coordinate e coerenti. Per cui occorre rafforzare le proposte di lavoro comune che vanno rafforzate.
In sostanza, lei insiste molto sul concetto di "fare tutti squadra"
Certo anche riguardo come si deve utilizzare il territorio. I problemi un comune non può risolverli da solo. E poi lo stare insieme ci permettere di avere una maggiore forza nei confronti della stessa Regione.
Parliamo della Fondazione…
La fondazione ha avuto e deve avere un ruolo fondamentale per lo viluppo economico della nostra provincia. Basti pensare ai protocolli sull’innovazione, ai progetti sulle nanotecnoligie e sulle biotecnologie, sulla formazione professionale. Pensiamo anche alle risorse impegnate riguardo sulla viabilità di cui è stata finanziata la progettazione. Vorrei aggiungere il lavoro fondamentale che abbiamo fatto per mantenere anche l’autonomia della Banca. Poi bisogna pensare, andando ad un livello più basso, anche al ruolo del sistema finanziario senese, la Fises e le altre piccole banche presenti nel nostro territorio. Oggi ci sono della priorità. L’accordo per la ricapitalizzazione della Fises con 15 milioni va nella direzione di realizzare queste priorità. Dire che occorre anticipare il più possibile le opere cantierabili con ricadute su investimenti e occupazione. Ma occorre investire anche nel welfare nostro. Noi abbiamo gente che è davvero alla fame, non c’è più assistenza e sappiamo che queste difficoltà aumenteranno. E poi bisogna pensare anche a progetti di lavori socialmente utili in vari settori.
Insomma gli utili della fondazione devono essere riposizionati…
Certo nell’economia, ricerca, innovazione e welfare. Se Siena ce la farà se saprà scegliere le persone giuste, competenti e che abbiano esperienza. Che sappiamo dare le risposte. Gente che fa le domande ce n’è anche troppa. Ma queste primarie serviranno davvero alla gente per capire cosa vuole il Partito democratico. Io alle primarie ci credo. Sono coerenti con lo spirito con cui questo partito è nato. Nel nostro statuto c’è scritto che il partito democratico da diritto agli iscritti di selezionare gruppo dirigente e candidature,. Chi si oppone a questo non ha ancora capito cosa il partito democratico.
Lei e l’altra candidata avete di fronte la macchina da guerra di Bezzini
Il fatto che oggi si sia arrivati alle primarie e che tutti gli iscritti ed elettori del partito possano decidere per me è già un primo elemento di soddisfazione. Perché comunque il candidato o la candidata saranno scelti da iscritti ed elettori In ogni caso ricordo che i candidati sono tre. Devo osservare qualcosa Ho chiesto di sottoscrivere il programma del partito ma il programma ancora non c’è. Ho chiesto di fare più confronti con gli altri candidati organizzati dal partito e forse ce ne sarà uno a Siena verso il 20. Il partito secondo me doveva, con un suo programma politico, portare di fronte alle persone i tre candidati per metterli in condizione di esprimere le loro preferenze personali, programmatiche e politiche.
(Clicca qui per leggere i nomi del Comitato)
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