L'esponente di Liberi e Uguali, candidato alla Camera, sostiene il documento programmatico redatto dall'Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco
SIENA. L’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale Unesco, ha approvato, a gennaio scorso, il Documento programmatico con il quale vuole sollecitare una maggiore attenzione del Ministero e di quelli che saranno i prossimi interlocutori politici.
“Vivendo in una provincia come quella di Siena – spiega Mancuso – il cui territorio conta ben quattro siti Unesco e la via Francigena in corso di inserimento in ‘tentative list’, non potevo non fare mio un tema come questo. Pensando anche che Siena, con il suo vasto patrimonio artistico, culturale e naturalistico, possa farsi capofila dell’azione di tutela dei siti Unesco che sono il maggior riconoscimento del tesoro territoriale, attrazione sia nella sua accezione culturale e turistica che in quella prettamente ambientale.
L’associazione è l’interlocutore principale dei gestori dei siti Unesco. Essa, nel documento redatto, si dice impegnata a raccogliere le istanze di tutti i soggetti gestori in modo da studiare insieme progetti e strategie, da condividere ovviamente con il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, per lo sviluppo di politiche di valorizzazione e promozione del patrimonio. Si pone, quindi, come soggetto coordinatore di tutte le realtà interessate verso quello che è l’obiettivo comune, diffondendo anche la conoscenza delle specificità delle nostre eccellenze, che in tutto il territorio sono tantissime e tutte diverse.
Per poter fare tutto ciò, però, è fondamentale l’appoggio e l’aiuto del Ministero. Ad esso, infatti, si chiede in primis un maggior sostegno economico, l’incremento quindi delle risorse che sono destinate agli enti gestori dei siti, in modo che le amministrazioni locali, impegnate nella tutela del patrimonio, non siano costrette (come lo sono state spesso) a dover dirottare fondi destinati ai servizi per il cittadino, causando inevitabili inefficienze. Allo stesso modo si chiede al Ministero di sostenere le politiche locali anche rispetto alla progettualità della gestione dei siti, alla regolamentazione del commercio, della ricettività, dell’artigianato storico e locale, che incidono visibilmente sulla vivibilità dei luoghi. E ancora si chiede di promuovere lo sviluppo di legislazioni regionali a supporto dei siti Patrimonio Mondiale, soprattutto nell’ambito della pianificazione territoriale e urbanistica, del turismo e della mobilità sostenibile, implementando le infrastrutture immateriali come reti digitali e piattaforme multimediali”.