SIENA. Il presidente della Fondazione Monte dei Paschi Gabriello Mancini, ha partecipato ad un dibattito sul tema "Fondazioni ed enti locali tra promozione culturale e sviluppo del territorio" in programma alla Festa Nazionale del Pd a Firenze.
All’iniziativa erano presenti anche Giovanni Doddoli, presidente Legacoop Toscana, Dario Nardella, consigliere al Comune Firenze e presidente della V Commissione consiliare Cultura, Istruzione e Sport, già consigliere giuridico del ministro Chiti; Gaetano Sateriale, sindaco di Ferrara; Fabio Pammolli, direttore IMT Istituzioni Mercati Tecnologie (Lucca); Andrea Marcucci, senatore del Pd ed ex sottosegretario ai beni e alle attività culturali con il ministro Rutelli.
Il confronto, coordinato da Marco Carrai, consigliere Pd al Comune di Firenze, partiva da una domanda guida e cioè se le Fondazioni di origine bancaria debbano svolgere un ruolo sussidiario, sostitutivo o sinergico.
Sicuramente no ad un ruolo sostitutivo, è stata la replica del presidente Mancini, ma di sussisiarietà, di supporto e di sinergia sì. Spetta invece alle istituzioni individuare le strategie, magari coinvolgendo nella “cabina di regia” anche le Fondazioni.
"Le Fondazioni – ha osservato – mettono a disposizione le proprie risorse e le proprie competenze professionali ai fini di utilità sociale, puntando ad un alto livello qualitativo dei progetti, e attraverso comunque una gestione del patrimonio che deve essere tutelato e incrementato, ma non intaccato".
Sollecitato anche in qualità di vicepresidente dell’Acri (l’associazione che riunisce casse di risparmio e fondazioni ex bancarie italiane), Mancini ha osservato come sia difficile delineare linee guida omogenee per tutte le 88 Fondazioni, perché le realtà sono molto diversificate. Ogni Fondazione ha una propria storia, un proprio statuto, e il legame con il proprio territorio varia a seconda della realtà di riferimento. Ogni Fondazione ha anche propri strumenti per veicolare ed accogliere le richieste di contributo, anche attraverso lo strumento dei bandi, che sono testimonianza di trasparenza, efficienza ed efficacia.
Riguardo al rapporto con gli enti locali, il presidente della Fondazione Mps, riferendosi anche all’esperienza specifica senese ha sottolineato lo stretto legame che unisce le due realtà. Tanto più se gli Enti sono nominanti, come nel caso della Fondazione Mps, la collaborazione per promuovere lo sviluppo territoriale ed un “sistema Siena” è piena, non per questo trascurando l’impegno verso il territorio toscano nel suo complesso. A tal proposito, ha voluto ricordare il protocollo sottoscritto con il Ministero dei Beni Culturali e la sua società operativa Arcus, volto al recupero di beni culturali e artistici sia nel territorio senese che toscano.