Attualmente i tamponi e i test sierologici vengono inviati ad un laboratorio privato a Calenzano
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SIENA. Da Barbara Magi (FdI) riceviamo e pubblichiamo.
“Da qualche tempo, in base alla ordinanza N.39 del 19 aprile 2020 del presidente della Regione Toscana i test sierologici rapidi per accertare l’avvenuto contatto con il Coronavirus possono essere eseguiti in laboratori privati sulla base di specifiche convenzioni stipulate con le Aziende sanitarie competenti. Da alcuni giorni la AUSL Sudest fa analizzare una parte dei tamponi eseguiti sui suoi assistiti presso un laboratorio privato (Synlab di Calenzano).
La convenzione in oggetto è stata messa in atto utilizzando il Decreto Cura Italia, che all’art 3 DL 18del 17.3.2020 consente alle aziende, per fronteggiare l’emergenza sanitaria legata al COVID-19, di poter acquistare ulteriori prestazioni sanitarie dai soggetti accreditati, in deroga ai limiti di spesa regionali, al fine di incrementare e velocizzare gli accertamenti diagnostici COVID-19.
In realtà, sia per quanto riguarda i test sierologici che per i tamponi il laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Azienda Ospedaliera Senese avrebbe potuto garantire, senza particolari problemi, il numero di prestazioni richieste. I test sierologici in particolare non richiedono una competenza microbiologica e si sarebbero potuti effettuare anche presso il laboratorio di Patologia Clinica.
Per quanto riguarda i tamponi, qualora fosse stato necessario refertare un maggior numero di esami entro le 24 ore rispetto a quello che il laboratorio di Microbiologia e Virologia riesce attualmente a garantire, sarebbe stato comunque economicamente più vantaggioso investire in macchinari e/o personale nel laboratorio pubblico, acquisendo tecnologie e competenze che sarebbero rimaste nel pubblico per qualsiasi eventualità, piuttosto che procedere con una costosa esternalizzazione. Senza considerare che alcuni tamponi esaminati a Calenzano sono stati refertati come “debolmente positivo”: questi esami vengono ricontrollati alle Scotte con un inevitabile aumento di spesa e perdita di tempo, ma soprattutto ingenerando incertezze molto pericolose e caos organizzativo ,quando magari questi referti interessino categorie particolarmente a rischio come ad esempio gli ospiti delle RSA.
Mi chiedo: quante persone sono state messe in quarantena e stanno perdendo giornate di lavoro e stanno in ansia aspettando i referti dei loro contatti stretti, sulla base di tamponi debolmente positivi non verificati con un’altra metodica o in un altro laboratorio? Non sarebbe opportuno intanto procedere a far riesaminare GLI STESSI tamponi refertati come debolmente positivi dal laboratorio delle Scotte? Oppure fare a queste persone, in aggiunta ad un altro tampone test sierologici per avere un dato in più?
Crediamo che la Direzione della USL e della Azienda Ospedaliera debbano quanto prima fare chiarezza sulle scelte adottate e su quanto sta succedendo in modo che la cittadinanza senese sia rassicurata che la fase 2, delicatissima, inizi sotto i migliori auspici”.