Secondo Draghi la situazione economica europea è peggiorata
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di Red
SIENA. Nell’ultimo mese nel carcere di Santo Spirito a Siena sono state “restaurate” quattro celle. Sembra che la visita di Fabio Evangelisti, segretario Idv Toscana, seguita da quella di Simi e dei radicali, dello scorso dicembre alla Casa Circondariale posta nei Pispini abbia avuto un risultato di qualche importanza. Il deputato aveva avuto parole positive sulla struttura: “È ben lontano da essere un carcere modello, ma rispetto a molte altre realtà della Toscana è una struttura di detenzione senza dubbio più accettabile, grazie, in particolare, all’ottimo rapporto umano che sembra essersi instaurato tra i detenuti e il personale di guardia”. Aveva lamentato la scarsità di personale e il limitato sovraffollamento rispetto allo standard. Le nuove celle hanno perfino la doccia personale, in qualche modo si possono definire “celle da Vip” rispetto alle “camere standard” della struttura.
In una sorta di prigione poco dorata siamo finiti secondo le valutazioni degli analisti di Standard & Poor’s: questi banchieri sicuramente condizionano gli andamenti borsistici. Le indagini delle procure italiane, da Milano a Parma partendo dai casi Lehmann Brothers e Parmalat e allargatisi a 360° sono ben lungi dall’essere terminati, mentre possiamo registrare che il coinvolgimento del Monte dei Paschi nello scandalo degli swap a Molfetta si stia ridimensionando a un singolo caso. L’indagine è condotta dal pm Antonio Savasta, ben noto in Rocca Salimbeni per aver messo a suo tempo sotto accusa i prodotti di banca 121, altro vanto del “Sistema Siena”.
I mercati già da lunedì hanno fatto spallucce ai downgrade a ripetizione dell’agenzia di rating di venerdì sera. In ritardo sulla realtà dei mercati, gli analisti americani non hanno impressionato nessuno: gli operatori finanziari mondiali sanno bene qual è la situazione e hanno agito prima, molto prima. Prova ne è il fatto che le altre agenzie di rating hanno mantenuto le valutazioni ai livelli precedenti. In questo contesto i titoli bancari hanno reagito in modo positivo, tranne MPS -2,92% a euro 0,213. Evidentemente c’è molta prudenza sul titolo, almeno fino a quando, dalla riunione del Cda prevista il 19 gennaio, non verrà la conferma di una positiva risposta alle richieste dell’Eba senza il ricorso all’aumento di capitale come indicato dal neo manager Viola. Stamattina il governatore di Banca d’Italia Visco incontra Mussari e i principali rappresentanti delle banche italiane per un appuntamento di routine; non mancheranno di discutere dell’evoluzione della situazione sui mercati europei e delle difficoltà crescenti di tutti gli stati.
In particolare si registra che nel corso del 2011 oltre la metà dei fondi monetari presenti nella finanza irlandese si sono allontanati dall’isola, chiudendo tutte le posizioni. Al contrario delle opinioni delle agenzie di rating, questo fatto concreto riaccende il focus sulla situazione finanziaria dell’isola che sta concretamente scivolando verso il default, e questa posizione difficile darà spinta al rialzo alle borse. Da notare che la stessa fuga era successa in aprile 2011 in Italia, e i giudizi sul downgrade sono venuti molto tempo dopo.
Altro fronte caldissimo è il Portogallo, la cui solvibilità è stata classificata “junk” o spazzatura da Standard & Poor’s. E non dimentichiamo la Grecia: le trattative che si erano arenate la scorsa settimana stentano a riprendere e, se non saranno coronate da successo, potrebbero decretare il fallimento di Atene con il conseguente ritorno alla dracma, per i greci, e perdite pesantissime per le banche europee (all’infuori di quelle italiane). Questi timori avvantaggiano l’azione di Mario Monti nei confronti dei partners europei, che non sembrano più così virtuosi come ci facevano credere ai tempi del governo Berlusconi.
Il presidente della Bce Mario Draghi ha ben presente l’insieme di tutte queste situazioni. Ieri ha lanciato un allarme denunciando il “peggioramento della situazione”, visto che, tra le tante cose, S&P ha abbassato il rating del fondo salva stati (Efsf), per cui Draghi si attende che ”i Paesi con la tripla A aumenteranno i loro contributi”.