Un'assemblea sul futuro di Siena e dei suoi beni comuni
SIENA. Sarà anche che, con il Renzismo dilagante di questi mesi, siamo ormai tutti abituati a sentire i nostri politici dire una cosa la mattina e quella esattamente opposta la sera, ma Valentini se ne approfitta. La surreale autoironia del famoso “#enricostaisereno” è stata nuovamente superata dalle dichiarazioni sul dott. Scalini, responsabile della nostra Pinacoteca: il 24 marzo scorso il primo cittadino ringraziava pubblicamente il dott. Scalini per il lavoro svolto, mentre proprio in questi giorni ha tuonato contro di lui come se si fosse svegliato di soprassalto da un lungo sonno.
Ma dove era il sindaco in tutti questi mesi, proprio mentre le decisioni del dott. Scalini sembravano voler disarticolare sia la Pinacoteca che la Soprintendenza, anche privandole di funzionari capaci? Possibile che fra una nomina in Fondazione e un’altra -cioè il suo vero lavoro- non abbia trovato un’oretta da dedicare a quella cosuccia che noi ci ostiniamo a considerare “Bene Comune Culturale”? Anche solo per chiedersi quale politica strategica ha indotto il dott. Scalini a spostare un patrimonio artistico come la collezione di dipinti di Pittori Senesi, pagata dai cittadini, dalla Pinacoteca al palazzo della Soprintendenza. E poi, quanto costerebbe tale operazione? E chi ne pagherebbe le spese?
In realtà quello in atto è solo l’ennesimo episodio dell’intollerabile aggressione al nostro patrimonio storico artistico e culturale. Prima l’OPA, poi la Fondazione Musei Senesi, la Torre del Mangia, ora anche i musei delle Contrade e alla fine toccherà al “boccone grosso”: il Santa Maria della Scala. D’altra parte tutto il resto lo hanno già sfasciato: dalla razzìa si sono salvati solo dipinti, affreschi, incunaboli e mattoni, beni che (per adesso) hanno resistito all’impatto col Partito Unico degli affari.
Servirebbe invece una Task Force, non solo per salvare il salvabile, ma per progettare da subito un piano a LUNGO TERMINE – e non una tantum – per la valorizzazione e la gestione pubblica dei nostri beni, arruolando la parte migliore della città, quella scientificamente esclusa da tutti i processi decisionali negli ultimi venti anni; perché non è accettabile che una Città ed il suo territorio, così famosi nel mondo, non abbiano itinerari turistici e spazi culturali ben definiti ! Non è accettabile che s’insista a voler finanziare progetti culturali che chiaramente non hanno né appeal internazionale (vedi le motivazioni della bocciatura di Siena CEC2019) né alcuna spinta propulsiva che vada al di là del mero spot pubblicitario.
La cultura custodita nelle nostre pietre è parte inscindibile della nostra identità, non accetteremo che sia asservita alla fame di potere e denaro di una classe dirigente incolta e rapace. Non lo permetteremo.
Di questo e degli altri temi ne parleremo anche questa sera, lunedì 24 novembre, dalle ore 21:00 in poi presso la Sala di Palazzo Patrizi, Via di Città 75, durante l’Assemblea Cittadina dedicata al futuro di Siena e dei suoi beni comuni: tutti i cittadini senesi sono invitati a partecipare.
MoVimento Siena 5 Stelle