"I costi sostenuti da SEI per il pagamento dei 3 commissari non devono finire nelle bollette"
SIENA. Dal MoVimento 5 Stelle (gruppi consiliari delle province di Arezzo, Siena e Grosseto) riceviamo e pubblichiamo.
“Recentemente un articolo della Nazione ha voluto sottolineare il costo consistente che SEI Toscana, il gestore unico dei rifiuti per le province di Arezzo, Siena e Grosseto, deve sostenere per il pagamento degli emolumenti dei tre commissari chiamati ad amministrare l’azienda dal Prefetto di Siena, in seguito al suo commissariamento proposto da ANAC.
Il commissariamento si è reso necessario per le gravi irregolarità emerse dalle indagini della Procura di Firenze, sulla gara da 3,5 mld di Euro che ha portato all’affidamento del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti a SEI, talmente gravi che il Prefetto secondo legge ha dovuto nominare ben tre commissari e per le quali è stato chiesto il rinvio a giudizio per i vertici di SEI e ATO Toscana Sud, autorità per il controllo e l’indirizzo del servizio. Inoltre il commissariamento si è reso necessario anche visto che nonostante l’avvio del procedimento anticorruttivo, ATO non ha preso alcuna iniziativa nei confronti di SEI.
Vogliamo chiarire che i costi sostenuti da SEI per il pagamento dei tre commissari non possono e non devono assolutamente finire nelle bollette pagate dai cittadini, infatti nel corrispettivo di servizio possono essere computati solamente i costi legati al servizio stesso.
Per gli emolumenti dei commissari SEI dovrà attingere agli utili di esercizio o semmai con risorse proprie, cosa che finirà per far pesare comunque il costo del commissariamento, anche se in maniera indiretta, nelle nostre tasche visto che tra i soci di SEI figurano, indirettamente, anche i Comuni.
Quello che invece è finito ingiustamente in bolletta, facendo lievitare i costi per i cittadini, sono le gravi irregolarità emerse dalle indagini, che vanno dalla turbativa d’asta alla corruzione.
Chi dovranno quindi ringraziare i cittadini per tutto questo? La risposta per quel che ci riguarda è chiara: il PD.
Se non fosse per il sistema di raccolta e smaltimento rifiuti in ATO Toscana Sud, ritenuto corrotto e irregolare dalla Procura, oltre che inefficace e anti-economico, messo in piedi dal PD, non dovremmo pagare le tariffe tra le più alte d’Italia con risultati a dir poco imbarazzanti e non dovremmo sostenere anche i costi per scongiurare il pericolo di condizionamenti illeciti e garantire il rispetto della legalità che, vale la pena ricordarlo, non è un’opzione da valutare ma l’unica strada da percorrere sempre.
Grazie al lavoro di studio del contratto di servizio e della gara di affidamento condotto in questi anni dal M5S, adesso c’è un presidio di legalità sul contratto che rappresenta una garanzia per i cittadini.
Inoltre i profitti generati dalle gestione del servizio durante tutta la fase del commissariamento, non vengono incassati da SEI e ripartiti tra i soci ma accantonati in un fondo di garanzia che, una volta accertate le irregolarità riscontrate, verrà utilizzato per risarcire l’appaltatore del servizio, ovvero i comuni.
I portavoce del M5S hanno più volte segnalato agli amministratori dei nostri comuni le criticità riscontrate e avanzato proposte concrete per la loro soluzione
Ovviamente i sindaci e gli altri amministratori non ci hanno voluto ascoltare, additandoci a volte come pretestuosi e non preparati per poter discutere di una materia complessa come il sistema di gestione rifiuti nel nostro territorio, evidentemente a loro interessava più mantenere lo status quo delle cose.
Ci dispiace che le indagini della Procura ci abbiano dato ragione, perchè questo significa che in questi anni siamo stati amministrati male, in modo non trasparente e molto probabilmente in alcuni casi anche disonestamente”.