SIENA. Era l’aprile del 2015 quando l’assessore Balani, in vece dell’assente assessore Mazzini, rispose alla nostra interrogazione in merito “allo stato delle verifiche sismiche degli edifici pubblici e privati della città di Siena”.
La risposta, lapidaria, fu che “nel 2010 furono avviate le verifiche sismiche degli edifici strategici e rilevanti di proprietà comunale, obbligatorie, tra l’altro, in base all’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 3274 del 20 marzo 2003. Il patrimonio dell’edilizia pubblica comunale è per lo più costituito da edifici costruiti prima degli inizi degli anni Ottanta, cioè prima che il Comune di Siena fosse classificato come zona sismica.”.
Interessante la parte relativa alle scuole, in cui l’Assessore ha chiarito che gli gli edifici delle scuole asilo nido di Ravacciano, scuola materna Pestalozzi, scuola elementare Simone Martini, scuola media Mattioli, asilo nido Acquacalda, scuola materna Acquacalda, asili nido ex ONMI, scuola materna e asilo nido Vivaldi, asilo Monumento, scuola materna Ginestreto, asilo nido di Vico Alto, scuola media Cecco Angiolieri, asilo nido Bucciano, scuola materna Quinto Settano, scuola materna Isola d’Arbia, scuola materna Marciano, scuola materna Costalpino, scuola materna Santa Marta, scuola elementare Tozzi, essendo edifici costruiti prima “che il Comune di Siena fosse dichiarato in zona sismica, dalla verifica non sono risultati in grado di sostenere le azioni sismiche previste dalle norme oggi vigenti, norme che non esistevano all’epoca della costruzioni.”. Eppure proprio in data odierna l’Ass. Mazzini, dalle pagine de La Nazione, tranquillizza la città che “le scuole sono le più sicure” !
Pertanto, mentre ci accerteremo se a distanza di oltre un anno lo stato dell’arte descritto nella risposta succitata è mutato (ma ne dubitiamo fortemente) la risposta descrive purtroppo molto bene la tragica situazione attuale: in caso di una forte scossa come quella avvenuta in questi giorni nel reatino, la nostra Siena rischia di uscirne molto male. E, almeno secondo quanto possiamo vedere intorno a noi, sembrano proprio gli edifici moderni di costruzione ante anni ‘80 quelli più esposti al rischio: quelli dove andiamo a lavorare o mandiamo i nostri figli a studiare.
Riteniamo altresì opportuno che l’Amministrazione si mobiliti anche presso il Governo centrale per chiedere, finalmente, un reale e concreto piano di prevenzione e relativi finanziamenti, perché non è di TAV o F35 o di Olimpiadi che abbiamo bisogno, ma scuole ospedali ed infrastrutture che non cadano a pezzi in presenza di eventi distruttivi. Altrimenti potremmo trovarci anche noi a dover piangere i nostri cari sotto le macerie.
Michele Pinassi, Mauro Aurigi – consiglieri comunali portavoce MoVimento Siena 5 Stelle