Il Movimento commenta la vicenda del fallimento del Siena
SIENA. Anche con lo straordinario caldo agostano, che suggerirebbe relax e tranquillità, in questa Città ancora non finiscono le brutte sorprese ereditate dallo sciagurato periodo del “Sistema Siena”, che ha causato al nostro territorio disastri incalcolabili.
Oggi apprendiamo dai media ulteriori dettagli dell’incredibile vicenda del fallimento dell’AC Siena e di tutti i risvolti ad esso collegati, sul quale sta indagando la Magistratura. Ci auguriamo che questa attività proceda con efficienza e tempi rapidi, così da evitare il rischio di prescrizione (o di insabbiamento?), che purtroppo potrebbe invece accadere in casi ancor più gravi collegati alla Banca MPS e a certi personaggi.
A questo proposito ci chiediamo cosa ne pensano di questa vicenda i tanti “senesoni” che non persero tempo a schierarsi, se non proprio a sottomettersi, con i nuovi “potenti” di turno – la famiglia Mezzaroma-, arrivata a Siena in pompa magna spendendo, a quanto pare, i soldi di MPS; ennesima dimostrazione di come il “virus” dell’opportunismo e del servilismo sia stato presente negli anni “bui” della nostra povera Siena. E purtroppo sembra persistere ancora oggi.
Non vogliamo entrare, per il momento, nel merito dell’inchiesta in corso, ma in un post del giornalista Daniele Magrini su Facebook viene giustamente richiamata l’attenzione sull’eventuale responsabilità di chi aveva compiuto l’ulteriore scellerata operazione della vendita del marchio e relativo incauto finanziamento della Banca MPS: altro “piccolo” (22 mln di €) ma significativo tassello del disastro della Banca MPS e, soprattutto, del suo esorbitante portafoglio di crediti deteriorati, ovvero soldi concessi ad amici e sodali senza alcuna verifica e senza le minime garanzie (pur a fronte di una perizia che determinava in massimo 5 mln di € il valore del marchio stesso).
Vogliamo anche sperare che su questo versante la Magistratura si sia già attivata, anche sull’aspetto di un eventuale reato penale di “concessione abusiva del credito” (art. 137 comma secondo D.Lgs. N° 385 del 1993). Fatto che ci appare molto più grave del relativo reato di “accesso abusivo al credito”, per il quale c’erano già state circostanziate prese di posizione pubbliche, tra le quali quella dell’Associazione Pietraserena del novembre 2014, allegata in una risposta al già citato post di Daniele Magrini.
Chiediamo quindi pubblicamente che la Magistratura informi la cittadinanza se sono in corso i doverosi accertamenti su questo ambito e se e quando saranno formalizzate eventuali imputazioni per i suddetti reati.
Da parte nostra ci attiveremo con i nostri portavoce per sollecitare una ulteriore interrogazione parlamentare urgente, anche su questo passaggio. Da anni il Movimento 5 Stelle è l’unico gruppo nazionale che si batte per la ricerca di verità e responsabilità su tutti i “misteri” del disastro di Banca MPS.
MoVimento Siena 5 Stelle