Galletti, Quartini, Martinozzi: "Non sia un terreno di scontro politico"
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SIENA. “La crisi della Beko di Siena, con 299 posti di lavoro a rischio, è il simbolo del fallimento del governo Meloni e della deriva di un Paese ormai senza punti di riferimento”, dichiarano Irene Galletti, presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Toscana, Andrea Quartini, deputato del Movimento 5 Stelle, e Bonella Martinozzi, coordinatrice del Movimento 5 Stelle per l’area senese. “Mentre il caro bollette soffoca famiglie e imprese, la manifattura affonda e la retorica bellicista domina la scena, Trump e Putin trattano già una pace da cui l’Italia, l’Europa e perfino l’Ucraina sono escluse. Uno scenario che certifica l’irrilevanza di questo esecutivo sul piano internazionale e la sua inadeguatezza nel gestire le emergenze interne”.
“Accogliamo con favore l’impegno del presidente Giani a tutelare i livelli occupazionali e a salvaguardare il settore manifatturiero senese, come da noi richiesto. Al tempo stesso, non ci sorprendono le dichiarazioni del ministro Urso, perfettamente in linea con l’approccio e le capacità del suo governo. E se i sondaggi sulle prossime regionali non sorridono alla destra di governo, ciò non significa che la comunità senese debba essere sacrificata sull’altare dei calcoli elettorali. ra servono azioni concrete: Beko Europe deve essere chiamata alle proprie responsabilità sociali nei confronti del territorio, mentre le istituzioni devono garantire un percorso chiaro verso un piano di reindustrializzazione alternativo, che offra vere prospettive di rilancio. In questo processo, Invitalia e il MIMET devono assumere un ruolo centrale, perché non si può scaricare su una Regione e su una città l’onere di un’operazione così complessa e onerosa. Diciamolo chiaramente: spetta a un governo serio trovare una soluzione”, concludono Galletti, Quartini e Martinozzi.