"Il cda dell'ateneo approverà un danno erariale di 16 milioni di euro"
di Giovanni Grasso
SIENA. La domanda è semplice! Possono, un rettore irregolarmente eletto, un direttore amministrativo condannato dalla Corte dei Conti e un Consiglio d’Amministrazione ormai scaduto, approvare un provvedimento che penalizza l’ateneo senese di oltre sedici milioni d’euro, con evidente danno erariale? Questi i fatti! Il rettore – un tecnico in economia che, dopo il dissesto economico-finanziario del settembre 2008, non ha ancora approntato il necessario piano di risanamento strutturale – ha deciso di non pagare per i prossimi cinque anni le rate dei mutui contratti dall’Ateneo con la Banca Monte dei Paschi di Siena. In tal modo, il congelamento delle rate (sette milioni d’euro l’anno) porta ai seguenti risultati: allungamento di cinque anni delle scadenze dei mutui e ripresa del pagamento, il 31 dicembre 2017, gravato del maggior onere finanziario di sedici milioni d’euro, corrispondenti a interessi maturati nel periodo di moratoria.
Del resto, “le roi soleil de’ noantri” ha dichiarato d’essere stanco delle crisi di liquidità dei primi due anni del suo mandato e di volersi dedicare, per i prossimi quattro anni, a investire nello sviluppo dell’ateneo. Perciò, servono nuove risorse. Di seguito alcuni interrogativi e rilievi di legittimità che, mi auguro, possano convincere i consiglieri di amministrazione (per giunta a fine mandato) a non approvare, domani, tale delibera. È legittimo, questo provvedimento, in assenza di un serio piano di risanamento strutturale e con un indice d’indebitamento, il più alto del paese (pari al 38%), che esclude nuove forme d’indebitamento? E che dire del danno erariale che si determina con il congelamento delle rate dei mutui pari a un maggior onere nominale per interessi superiore a sedici milioni di euro? È possibile l’approvazione di tale delibera senza la necessaria autorizzazione dei competenti Ministeri (Miur e Mef) e l’obbligatorio parere del collegio dei revisori dei conti?