Sono state consegnate al sindaco nella conferenza dei capigruppo di oggi
SIENA. I buoni spesa distribuiti, solo in città per circa 700 nuclei familiari, raccontano che c’è molto da fare per questa nuova crisi economica e sociale del Coronavirus, anche a Siena.
La coprogettazione e il coordinamento tra istituzioni, sindacati, categorie economiche e professionali, volontariato e terzo settore faranno la differenza in termini di adeguatezza e senso della risposta alla crisi, per individuare le priorità dei bisogni e concentrarsi su soluzioni che siano capaci di produrre non solo la soddisfazione di una necessità, ma il superamento del bisogno, attraverso l’accompagnamento delle reti e la ricerca delle soluzioni più inclusive.
In questa emergenza, il sostegno all’iniziativa economica privata deve accompagnarsi ad una sburocratizzazione, che deve attuarsi non con la delegificazione, ma con la concertazione di tutte le parti coinvolte, per garantirne l’utilità sociale, la sicurezza, la libertà e la dignità umana. La stessa concertazione deve guidare per gli enti locali l’applicazione dell’art. 48, comma2, del DL 18/2020 per l’emergenza Coronavirus, che in deroga al codice degli appalti prevede che “durante la sospensione dei servizi educativi e scolastici e dei servizi sociosanitari e socioassistenziali (…), le pubbliche amministrazioni sono autorizzate al pagamento dei gestori privati dei suddetti servizi per il periodo della sospensione, sulla base di quanto iscritto nel bilancio preventivo.” Si prevede inoltre la possibilità di coprogettazione con gli enti gestori in convenzione, concessione o appalto di servizi con prestazioni individuali o domiciliari.
Sulla città i temi dei bambini, degli anziani e dei disabili sono quelli su cui avere più attenzione. Inoltre, nelle prossime settimane, per rispondere alle nuove esigenze dei cittadini abbiamo bisogno di rivisitare molti dei nostri regolamenti del sistema di welfare e di pensare ai nuove misure.
Il sistema territoriale può agire a sostegno delle imprese e delle famiglie con due progetti che si pongano sussidiari agli interventi del Stato e della Regione.
Sulla costituzione di un plafond per le imprese, l’utilità riguarda la verifica della fattibilità di un anticipo di risorse in fase di istruttoria fido per i soggetti che hanno richiesto l’ammissibilità alla garanzia del Stato oppure a favore delle aziende che non vi possono accedere. Il veicolo potrebbe essere la Fondazione Antiusura.
Per i singoli e le famiglie, invece, Microcredito di Solidarietà, di cui il Comune è socio, può essere il veicolo per un plafond per le famiglie del nostro Comune con un conferimento rotativo e senza vincolo di restituzione, in collaborazione con la Società della Salute e le associazioni, per un accompagnamento per spese affitti, spesa alimentare e di assistenza.
Inoltre, la Consulta del Volontariato potrebbe attivare la costituzione di un Fondo di comunità, da alimentare attraverso un conto corrente aperto alla sottoscrizione dei cittadini e delle aziende, che poi – attraverso le Associazioni di Volontariato, socie della società di Microcredito e la Società della Salute – potrebbe essere conferito allo stesso per I bisogni delle nuove povertà. La manovra appena varata dal Comune potrebbe quindi integrarsi e migliorare con questa attività del sistema territoriale e allargando e concentrando la sua diretta iniziativa.
Rete di servizi per le famiglie, a partire da quelle più fragili. Come si potrà dare una mano alle famiglie che sono già tornate o torneranno a lavoro, ma che hanno i figli a casa, perché le scuole rimarranno chiuse? Questo sarà un fronte duro della conciliazione dei tempi e della tenuta della coesione sociale.
Dal momento che sia a livello nazionale che regionale sono annunciate in corso di elaborazione linee guida per la sicurezza nei servizi all’infanzia, a partire dai centri estivi, si invita il Comune a promuovere una coprogettazione con tutti gli attori (scuola, sindacati e terzo settore) che intanto condivida i dati del potenziale bisogno e costruisca un risposta strutturata sulla base delle linee guida che arriveranno dallo Stato e della Regione, per attivare una rete di servizi per le famiglie a partire da quelle più fragili, come prima risposta alla fase post emergenza nell’estate; per poi preparare la ripresa delle attività educative e scolastiche all’inizio del nuovo anno. La co-progettazione sarà lo strumento più coerente per riconfermare e valorizzare l’eccellenza della tradizione del servizio pubblico educativo comunale nella nostra Città.
Pasti e pacchi alimentari. Sempre una co-progettazione con il volontariato potrebbe prevedere una modalità il confezionamento e distribuzione di pasti o di pacchi alimentari attraverso l’ASP.
Rinegoziazione dei canoni per gli affitti per le famiglie, le imprese e i professionisti. Sul fronte dell’emergenza affitti, accanto alle agevolazioni già previste il Comune dovrebbe farsi parte attiva per percorsi di rinegoziazione generale dei canoni per le famiglie, per le imprese e per i professionisti della nostra Città.
Trasporti pubblici e tempi del lavoro e della città
Il distanziamento e la sicurezza necessiteranno di rivedere un piano dei tempi della mobilità e dell’organizzazione delle attività della città.
Infine, tra le prime emergenze economiche per il capoluogo ed il territorio, c’è il turismo.
Turismo e salute potrebbe essere il filone da approfondire in termini di promozione, logistica organizzativa e competitività.
Su questo SIENA ha tela da tessere, come luogo delle scienze della vita, per la qualità dei cibi e dei prodotti locali, e della salubrità del suo ambiente e paesaggio, con strutture ancora a dimensione prevalentemente per la famiglia.
Il punto sta infatti: nella modalità dello spostamento (nella prima fase di allentamento delle misure anti pandemiche, è ragionevole immaginare che prevarrà il turismo individuale e delle famiglie, piuttosto che quello dei gruppi); nel privilegiare la prevalenza dei momenti della vacanza all’aria aperta; e nella gratuità dello spostamento (da low cost al free cost); nel valore del proprio patrimonio culturale diffuso.
Infine, si legge delle delibere della Giunta per la proposta di Piano operativo e di contingentamento delle licenze per ristoranti, bar e somministrazione di generi alimentari, due atti che entrambi dovranno poi approdare in consiglio comunale e che di fatto rinviano al prossimo piano strutturale tutta una serie di risposte riguardo alla vivibilità della Città e alla costruzione di una programmazione delle funzioni con i comuni del territorio. Tutto ciò ci dovrebbe impegnare di più nella discussione anche in questa fase, evitando epiloghi frettolosi in questa complessità.
