Invito a valutare tutte le conseguenze di un’eventuale uscita del Comune dal percorso SPRAR
SIENA. Da Liberi e Uguali Siena riceviamo e pubblichiamo.
“Gentile Presidente, in riferimento alla mozione presentata dal consigliere della Lega Paolo Bernini, il coordinamento LEU della provincia di Siena invita a valutare tutte le conseguenze di un’eventuale uscita del Comune dal percorso SPRAR, ancora non attivo, ma sopratutto a verificare e confrontare i risultati positivi raggiunti dove detti progetti sono stati attuati, approfondendo le opportunità di collaborazione tra Istituzioni e terzo settore, (di matrice laica e cattolica) che vantano nel nostro territorio esperienze estremamente rilevanti e che troverebbero negli SPRAR un traguardo di ulteriore sviluppo per tutta la comunità ed i migranti stessi. Se l’obiettivo della nostra Città è quello di promuovere la legalità, unitamente ai valori di solidarietà, inclusione e integrazione tradizionalmente espressi da questo territorio, allora la strada non può che essere il sistema SPRAR. Mentre nei CAS si fronteggia la prima emergenza, con situazioni estreme di disagio, nella rete del Sistema di protezione per richiedenti asilo (SPRAR) si lavora attivamente per promuovere l’integrazione, producendo risultati strutturali e non semplicemente emergenziali, all’interno di un rigoroso sistema di controllo e trasparenza. A tale proposito, considerato che proprio la trasparenza è al centro della mozione della Lega, si invita a valutare in modo approfondito i profili di trasparenza amministrativa propri dello SPRAR. La mozione si preoccupa poi di “tutelare” gli interessi economici dei contribuenti ; ma le linee guida dello SPRAR impongono un controllo della spesa, con un rigido sistema di rendicontazione. Per il CAS, invece, la Prefettura è tenuta a chiedere solo un registro presenze. Inoltre, ogni CAS funziona diversamente dall’altro e non c’è uniformità nei livelli di assistenza. Il sistema SPRAR prevede inoltre la partecipazione attiva degli enti locali e rappresenta un sistema più avanzato e qualitativamente più idoneo di integrazione che i CAS come la stessa lettera della Lega riconosce. Lo SPRAR consente una maggiore capacità di controllo territoriale dell’immigrazione che poi si riflette in una maggiore integrazione per gli ospiti ed una maggiore sicurezza per la cittadinanza. In conclusione consentire l’avvio degli SPRAR consentirà di disporre di una rete migliore di controllo e integrazione con vantaggi per tutti. L’immigrazione diventa un’opportunità, gli enti locali e i territori sono direttamente coinvolti, e se ne trae vantaggio in termini occupazionali e di convivenza sociale. Le comunità rinascono, i rifugiati possono diventare cittadini, le procedure sono trasparenti. L’impalcatura dello SPRAR funziona come modello unico in tutto il Paese e sarebbe auspicabile piuttosto che diventasse obbligatorio e non solo volontario come adesso. Dunque, più che sollecitare un prematuro abbandono del progetto SPRAR a livello locale, ancora non avviato, occorrerebbe piuttosto intervenire a livello nazionale per rafforzare le commissioni territoriali sia in termini di personale che di maggiore diffusione sul territorio, al fine di ridurre drasticamente i tempi per le risposte alle domande di rifugiato; tempi che contrastano proprio una reale integrazione. Facciamo quindi appello a quei valori costituzionali che contraddistinguono da sempre la nostra Comunità – aperta, accogliente, solidale – affinché non si indulga ad una mozione governata a nostro avviso dai semi dell’intolleranza e da un miope egoismo che, oltre a segnare una profonda frattura nella nostra comunità, esporrebbe la Città ad un rischio di involuzione rispetto alle pratiche di integrazione più illuminate, sperimentate a livello nazionale con il sistema SPRAR”.