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Queste le prime indicazioni che emergono dal progetto europeo MED-IPPC- NET di cui è partner Eurobic insieme ad altri quattro paesi mediterranei: Grecia, Italia, Slovenia, Spagna. La Scuola Sant’Anna di Pisa è partner e referente scientifico.
Nell’indagine regionale per la Toscana, condotta e realizzata insieme dalla Scuola Superiore Sant’Anna e Eurobic, risulta la presenza di 105 aziende in Toscana interessate dall’IPPC all’interno dei quattro settori che sono oggetto dello studio, ovvero: impianti di combustione, ceramica, cartiere e discariche. Nello specifico, sei sono presenti nel settore degli impianti di combustione, 32 nel settore delle discariche, 20 nel settore della ceramica e 47 nella cartiere.
Nel settore combustione, 5 i permessi rilasciati, tra le discariche sono 29, tra le ceramiche 17, infine tra le cartiere 39 i permessi rilasciati.
In tutta la Toscana, invece, sono 371 le aziende che hanno fatto domanda per avere l’Autorizzazione Integrata Ambientale come previsto dalla direttiva europea IPPC per la lotta all’inquinamento. 23 sono le aziende presenti in Provincia di Siena.
L’82% delle autorizzazioni è già stato rilasciato. La direttiva europea infatti prevede specifici elementi per la prevenzione e il controllo dell’inquinamento. Tra questi, il rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, obbligatoria per alcune tipologie di aziende.
Ed ancora, nell’indagine regionale emergono punti di forza e debolezza in relazione a quattro livelli di analisi.
Per quanto riguarda l’analisi legislativa, i principali punti di debolezza riguardano aspetti legati ai campi di applicazione della direttiva IPPC e i tempi nelle istanze di autorizzazione. Invece, l’approccio integrato verso l’ambiente, introdotto dalla direttiva, è considerato un punto di forza. I documenti standardizzati richiesti alle aziende per ottenere le autorizzazioni e gli aspetti legati alle tariffe da applicare, identificati nell’indagine amministrativa, sono considerati elementi di debolezza, mentre la presenza del Comitato Tecnico di Coordinamento, creato dalle leggi regionali della Toscana, sono da considerarsi una buona pratica. Lo scopo di questa istituzione è infatti quello di realizzare confronti e armonizzazioni tra le diverse competenti autorità e le loro reciproche esperienze. Inoltre, i punti di debolezza identificati nell’analisi relativa a controlli e ispezioni sono i costi che le aziende devono sostenere durante la fase di validazione dell’autorizzazione ambientale integrata, prevista dalla direttiva IPPC. Altro punto di debolezza è quello rappresentato dalle differenze che esistono tra le autorità competenti circa il numero dei controlli e le ispezioni nelle installazioni.
Per la realizzazione dell’indagine sono state incontrate le autorità competenti e sono state intervistate anche le province di Firenze, Prato, Pistoia, Pisa, Massa Carrara, Livorno, Siena, Arezzo, Lucca and the Circondario Empolese Valdelsa.
MED-IPCC-NET si sviluppa su un arco di 30 mesi, co-finanziato dal Fondo per lo Sviluppo Regionale dell’Europa attraverso i programmi MED per la cooperazione internazionale con un investimento complessivo, di 1.223.727 Euro. Il progetto è coordinato dallo IAT, l’Istituto Andaluso di Tecnologia. Gli altri partner del progetto sono la Scuola Sant’Anna di Pisa, la Comunidad Valenciana, ARPA Piemonte, ARPA Sicilia, Eurobic Toscana Sud, il Centro Scientifico di Ricerca Bistra Ptuj (Slovenia) e il Centro Ambientale di Kozani (Grecia). I territori oggetto d’analisi sono la Toscana il Piemonte e la Sicilia per l’Italia, Valencia