Professionalità, trasparenza, controllo dal territorio i punti fondanti
In particolare si è partiti da una analisi dell’attuale Statuto e dalla constatazione che negli anni scorsi non è stato in grado di difendersi da comportamenti che progressivamente (quanto meno di fatto) contrastavano con i principi etici che propugnava, così come la missione stessa di difendere e far fruttare il proprio enorme patrimonio nel lungo tempo, come premessa statutaria per promuovere lo sviluppo socio-economico del territorio, è sembrata del tutto dimenticata. Abbiamo quindi ritenuto che Il problema fosse non tanto in ciò che il precedente Statuto proclamava quanto in ciò che NON diceva a fronte di comportamenti devianti.
Di fatto il Territorio, unico e vero “padrone” del patrimonio della Fondazione, non ha avuto carte sufficienti per evitare tali comportamenti. Da qui siamo partiti per suggerire alcuni correttivi all’attuale statuto in particolare per quanto concerne le nomine.
I Nominati devono certo rispondere a criteri di onestà, professionalità ed eticità ma le loro competenze devono essere tali da garantire l’efficacia e l’efficienza nella gestione del patrimonio della Fondazione e in una la oculata raccolta delle possibili opzioni di impiego delle risorse.
In proposito la capacità dei membri della Delegazione deve essere quella di non approvare i progetti presentati in funzione del richiedente, ma in funzione delle potenzialità di massimizzare il risultato in termini di benessere economico, sociale, culturale ed etico del territorio.
La massima trasparenza deve inoltre essere un criterio base nella scelta dei candidati, i cui curricula devono essere resi pubblici prima della scelta ed altrettanto chiare e pubbliche devono essere le motivazioni che hanno indotto alla nomina ogni ente nominante. Gli stessi criteri di trasparenza e di professionalità devono valere anche per le nomine della Fondazione nelle società di scopo e negli enti partecipati.
Si ritiene oltre opportuno prendere in considerazione una riduzione della durata del mandato a 3 anni rinnovabile per altri 3 anni sia per la Deputazione Generale che per la Deputazione Amministratrice.
la Politica, con i suoi interessi di partito e strutture, deve restare fuori dalla Governance della Fondazione, e deve agire solo attraverso gli organismi elettivi mentre è assolutamente necessario che il Territorio di riferimento venga dotato di nuovi strumenti per la nomina dei Delegati, per il controllo dell’operato dei vari Organi Statutari e per il potere di revoca in corso di mandato con procedure trasparenti e regolamentate
Sinteticamente si propone che
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Venga ridotto il numero dei componenti la Deputazione così come il peso dei nominati da Comune e Provincia, che tuttavia devono mantenere la maggioranza nella Deputazione
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I rappresentanti di Comune e Provincia vengano nominati dal Consiglio comunale e dal Consiglio provinciale e non da Sindaco e da Presidente della Provincia
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I restanti deputati siano eletti da una “assemblea territoriale” costituita ad hoc, nella quale siano rappresentati l’Università, i sindacati dei lavoratori di ogni settore e livello e le Associazioni delle imprese industriali commerciali e artigianali, la Camera di Commercio, l’Arcivescovado, i sindaci dei maggiori comuni della provincia di Siena, gli Ordini professionali.
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Al consiglio comunale, al consiglio provinciale e alla suddetta assemblea territoriale siano assegnati non soltanto il potere di nomina, ma anche quello di controllo esterno sulla Fondazione ed addirittura di revoca se ce ne fossero gli estremi, anche al di là dei soli “atti illeciti” già perseguibili dai Codici Civili e Penali.
Federmanager Siena, ritiene infine che la Fondazione debba misurare l’adeguatezza delle sue strutture operative alle sue potenzialità presenti e future di intervento sul territorio.
Infatti lo scenario a breve-medio termine potrebbe contemplare una riduzione tanto della possibilità di BMPS di distribuire utili, ed in ogni caso del loro importo, quanto della quota di partecipazione in BMPS, fino a livelli molto bassi.
Ciò dovrebbe indurre ad un drastico contenimento tanto delle natura, quantità e rilevanza dei vari Organi Statutari, quanto delle Strutture interne, quanto ancora del ruolo e peso delle Partecipate.
E’ chiaro che la Fondazione e la stessa Banca devono porsi obiettivi di sviluppo a medio termine, ma è altrettanto chiaro che l’attuale situazione impone un ridimensionamento negli organismi dirigenti e nelle strutture operative, così come riteniamo che le stesse retribuzioni dei membri delle Deputazioni e della dirigenza debbano essere riconsiderati e misurati su parametri certi, anche in funzione dei risultati di profittabilità economica e sociale.
Il documento integrale proposto alla Fondazione da Federmanager Siena è consultabile sul sito www.siena.federmanager.it