SIENA. Il 28 novembre, nell’incontro tra i gruppi consiliari di Provincia e Comune con il Presidente della Fondazione, le Liste Civiche avanzarono 14 domande sullo stato della Fondazione dopo l’operazione Antonveneta e sulle difficoltà della Banca senese, alle quali Gabriello Mancini si impegnò a fornire delle risposte scritte.
Nel frattempo è apparsa sul Sole 24Ore una intervista allo stesso Mancini dalla quale sono giunte delle preoccupanti conferme ad alcuni dei dubbi che avevamo espresso.
Il Presidente infatti, pur ammettendo che la riscossione dei dividendi dalla Banca nel 2009 resta una incognita, afferma che per il prossimo anno intende mantenere il flusso delle erogazioni intorno ai 200 milioni. Vedendo, dai dati che ha fornito alla stampa, che l’unica entrata possibile potrebbe essere il dividendo (10,3 milioni di euro quello incassato nel 2008) proveniente dall’investimento in Mediobanca, bisogna leggere tra le righe per capire dove potranno essere ricercate le risorse per assicurare tale flusso.
Nulla potrà provenire dalle gestioni patrimoniali della Fondazione, che rendevano oltre 180 milioni annui, perché sono state definitivamente dimesse per sottoscrivere l’aumento di capitale attuato dalla Banca. Erano buoni investimenti, in gran parte in fondi obbligazionari, che anche nella vendita dovrebbero aver portato un centinaio di milioni di plusvalenze.
Ma qui sembra svelarsi il gioco. E’ forse “mangiando” queste plusvalenze e “svuotando” i 110 milioni di euro accantonati nel tempo nel Fondo Stabilizzazione Erogazioni che si cercheranno le risorse per non far mancare le elargizioni in un anno caratterizzato da elezioni e nomine?
Ancora peggio sarebbe se si cercasse di spendere delle risorse fittizie! L’intervista pone infatti molta enfasi nel citare l’esistenza nel bilancio della Fondazione di “plusvalenze potenziali” determinate dal maggior valore di borsa delle azioni Monte originariamente conferite rispetto al valore di carico allora attribuito. Si tratta di una plusvalenza di oltre 1 miliardo di euro che, al netto delle minusvalenze causate dalle perdite sulle azioni Mediobanca e Intesa, varrebbe oltre 800 milioni. Facciamo però notare che, più che “potenziali”, queste plusvalenze ci sembrano piuttosto “aleatorie”. Il Bilancio 2007 della Fondazione, a pagina 62, dichiarava infatti l’esistenza di plusvalenze potenziali sulle azioni Monte per 4,496 miliardi che, come vediamo, in un solo anno si sono quasi volatilizzate.
Le Liste Civiche Senesi quindi, nel ribadire la loro forte critica e le pesanti preoccupazioni per gli effetti delle scelte compiute, affermano l’esigenza che la Fondazione si limiti, anche nella situazione difficile del prossimo anno, ad elargire risorse effettivamente provenienti dai dividendi ed eviti di “raschiare il barile” dilapidando fondi di accantonamento o contabilizzando plusvalenze del tutto aleatorie, manovre che impoverirebbero il patrimonio della Fondazione esponendola a gravi rischi per il futuro. Come pure sarà opportuno e necessario che la prossima distribuzione delle risorse provenienti dal bilancio 2008 della Fondazione sia finalizzata alle inedite e gravi emergenze del territorio e ad opere strutturali effettivamente realizzabili in tempi rapidi, adeguate all’ottenimento di positivi effetti sull’economia locale e sulla qualità ed il costo dei servizi, evitando la dispersione in progetti di dubbia utilità o in elargizioni motivate solo dalla ricerca di consenso politico.
Le Liste Civiche Senesi