I processi contro Nomura e Deutsche Bank inizieranno a fine anno
Nel corso della conference call di stamane l’ad Fabrizio Viola ha sottolineato: “Il dato di marzo è stabile su dicembre a 2,6 mld ma con il restringimento spread – ora sotto 300 punti base – è calata intorno a 1,7-1,8 mld”. Quando lo spread era alle stelle il valore era negativo per oltre 3,2 miliardi.
Il Monte ha ”superato uno dei trimestri più difficili della sua storia per la crisi reputazionale che ha influenzato negativamente almeno metà del trimestre”, ha detto Viola, secondo il quale l’andamento finanziario, patrimoniale ed economico ha ”messo in evidenza la grande forza” con cui il gruppo ha reagito. “Possiamo dire con tranquillità che tutto quello che di negativo ha influenzato il mese di febbraio è alle spalle e di traguardare con razionale ottimismo alle prospettive della nostra banca”. Viola ha detto anche che si ravvisano ”i primi segnali consistenti di miglioramento del quadro aziendale riconducibile al grande lavoro svolto e al puntuale avanzamento del piano industriale”. In particolare, Viola segnala ”l’andamento dei ricavi e dei costi operativi” che mostrano ”buona qualità” e quindi saranno ”sostenibili nel tempo”.
La valorizzazione al prezzo di mercato del portafoglio Afs di Btp, con la perdita legata alla crisi del debito sovrano del Paese, aveva determinato nel 2011 la richiesta di Eba di ricapitalizzare per fronteggiare questo rischio. Viola ha detto in passato che con uno spread attorno a 160 punti l’effetto negativo sulla riserva di Btp si azzera.
Su questo prestito dello Stato la banca banca un coupon del 9% con un interesse deducibile. “Sui monti bond per ora paghiamo 9% sull’outstanding – ha spiegato il cfo Bernardo Mingrone -. Sul primo trimestre abbiamo un onere di circa 60 mln, a regime alla fine si tratta di 1 mln di euro al giorno sulla base dell’attuale coupon”. Ricordiamo che l’attuale coupon è del 9%.
Per il 2012 l’interesse è stato pagato su 1,9 miliardi di vecchi Tremonti bond, per primi 2 mesi del 2013 ancora su 1,9 miliardi e poi, dopo l’emissione dei Monti bond, l’interesse pagato da Mps è su 3,9 miliardi, quindi dal 1 marzo, ha spiegato Mingrone, ricordando anche che dal 1 luglio la banca pagherà interessi anche sulla componente del nuovo strumento emesso per pagare interessi sui vecchi Tremonti bond per 171 mln di euro. L’ad ha ribadito che la banca ha l’obiettivo di rimborsare per cassa questo aiuto di Stato, quindi cercando di evitare che la banca debba far entrare lo Stato nel capitale, ma non ha nascosto le difficoltà di questo obiettivo per le avverse condizioni macroeconomiche. “Il mercato non aiuta in questo obiettivo di pagare per cassa i Monti bond, anche se la trimestrale ha mostrato una svolta nell’andamento della banca”, ha risposto Viola ad un analista.”Con i dati al 30 giugno avrò qualche elemento in più e potrò sbilancarmi. Posso dire che lavorerò fino all’ultimo per poter pagare per cassa i Monti bond”.
La banca sta discutendo con la Ue il piano di ristrutturazione a cui è subordinato il via libera di Bruxelles per l’aiuto e, ha detto Mingrone, “siamo nelle fasi finali della discussione con la Commissione Ue, con termine ultimo al 17 giugno”.
Questioni legali. ”L’ultima assemblea – ha ricordato Viola – ha da una parte deliberato le azioni di responsabilità verso alcuni membri dei vertici aziendali della precedente gestione e dall’altra ha preso atto della decisione del CdA del 28 febbraio di avviare azioni risarcitorie in sede civile nei confronti di due importanti istituzioni internazionali”. Il Tribunale di Firenze ha stabilito che le udienze sulle azioni civili promosse da Mps nei confronti di Deutsche Bank e Nomura si terranno tra novembre e dicembre.