L'Abi di Mussari si lancia in previsioni positive per le banche italiane...
di Red
SIENA. Le agenzie battono la notizia alla fine delle contrattazioni di borsa: lo spread si attesta a quota 502 punti base, i rendimenti schizzano fino al 7%. Un film passa a tutti per la testa, ma la trama non è chiara, senza un filo logico, senza risposte ai perché. Ma quanti sacrifici dovremo fare sull’altare dei mercati? 39,7 miliardi non bastano? Giocarsi il futuro dei giovani, dei pensionati, dell’occupazione, perfino la buonuscita dei tassisti che vendono la licenza: evidentemente la presentabilità e il minor impatto del conflitto d’interessi fra questo Presidente del Consiglio e il precedente non basta a riparare i danni di questo pseudo-liberismo in salsa televisiva che ci ha condizionato negli ultimi diciassette anni. Lo spread sta puntato alla nostra testa come la pistola del bandito che grida “O la borsa o lavita” e vuole prendersi tutto. Quello che non si capisce è per quale motivo il differenziale colpisca più l’Italia che la Spagna, fino ad oggi passata per un paese che sta peggio di noi. Infatti i mercati hanno “punito” il liberismo autentico di Rajoy, che ha promesso di non aumentare le tasse ma di tagliare la spesa pubblica, con il crollo dei rendimenti dei “bonos” che oggi hanno uno spread con il Bund di 311 punti (200 in meno dell’Italia). Ritorniamo al nostro concetto di cattiva politica. E’ bene che a Napolitano prima che a Monti venga qualche dubbio sulle misure fin qui adottate, che non danno risultati nemmeno nell’immediato. Forse gli operatori di borsa NON hanno l’anello al naso!
Piazza Affari ha chiuso in moderato rialzo, ma nessuno nasconde la delusione per l’impatto zero che l’iniezione di 500 miliardi di liquidità alle banche ha avuto sui mercati. Per forza: le banche hanno preso il forziere coi quattrini senza avere nessun obbligo per l’uso che ne faranno. Che non sarà certo l’interesse dei mercati. Allora gli investitori cercano solo di chiudere bene i conti di fine anno e aspettano la prossima iniezione di liquidità che arriverà con l’anno nuovo, come dimostra il volume ridotto degli scambi. Le banche useranno questo credito speciale all’1% per imbellettare gli scarsi utili dei bilanci 2011, poi col nuovo anno andranno a chiudere le operazioni sui mutui rinviate negli ultimi mesi, sfruttando anche il differenziale con i tassi nuovi che la legge antiusura dello scorso luglio ha reso legali, benché il costo del denaro sia nel frattempo diminuito, per ottenere utili insperabili nel 2011. Come per le tasse i cittadini, sono i clienti a pagare il conto delle cattive gestioni degli istituti di credito.
Nei magri risultati per il comparto bancario MPS chiude con -0,77% a euro 0,258. Mantenendo costante nell’ultimo mese la quotazione come mai nell’ultimo anno, il titolo senese sembra aver acquistato un valore di riferimento credibile. Minimo storico, ma credibile per i mercati finanziari. Per la serie “il lupo perde il pelo, ma non il vizio”, Giuseppe Mussari, dopo aver previsto nel 2008 2,2 miliardi di utili per Rocca Salimbeni, ha trasmesso l’amore per la preveggenza all’Associazione Bancaria Italiana che presiede. L’istituzione ha diffuso infatti le sue previsioni sull’andamento del comparto bancario nel prossimo futuro. Archiviato un 2011 deludente con il Roe (indicatore di redditività Return on equity) allo 0,3%, minimo storico di sempre, si sono avventurati a prevedere che nel 2013 l’indice salirà fino al 3 per cento. Ricordando il passato, molti hanno fatto gli scongiuri e si sono concessi altri gesti apotropaici…
Inoltre, il governo Monti ha regalato alle banche nuove e importanti fonti di reddito dagli obblighi sulla circolazione della moneta, ma come al solito gli ingordi banchieri si sono lamentati del “tetto inserito sulle commissioni alle carte di credito”, lo zuccherino di Monti agli italiani. Sarebbe meglio essere meno “professori” e più chiari nell’esposizione: spiegandoci con parole chiare, ad esempio, perché la Corte dei Conti dica che “la spesa pubblica continua ad aumentare e il Pil rimane fermo”. Che tradotto in italiano significa che le nuove tasse servono solo a dare al governo più soldi da spendere, ma senza che vengano risolti i problemi.