di Vito Zita
SIENA. Mentre salgono i timori per l’aumento dell’inflazione negli USA, in Europa si sta verificando un forte innalzamento del rendimento del decennale italiano, ma soprattutto di quello tedesco.
La situazione sui mercati finanziari mondiali nelle ultime settimane è caratterizzata da una brusca diminuzione dei valori del settore Tech. Storno di mercato, prese di profitto, rotazione settoriale le varie motivazioni di questo movimento. Si è arrivati addirittura ad ipotizzare una bolla del settore che ha raggiunto livelli di prezzo sicuramente elevati. La stampa specializzata approfondisce la situazione trovando sponda nel surriscaldamento dell’inflazione negli USA, tanto da evidenziare un aumento che non si vedeva da 11 anni. Ma al tempo stesso non può nascondere che il futuro ci riserva un cambiamento radicale sulla visione della tecnologia applicata a più settori, e la ripresa economica dovrà necessariamente passare attraverso quei canali già individuati e protagonisti degli incrementi avvenuti dall’aprile 2020 in poi. 5G, robotica, applicazioni industriali, smart cities, mobilità, comunicazioni, apparecchiature elettromedicali i settori che beneficeranno nei prossimi anni di questo sviluppo. Tutto ciò senza dimenticare i settori ESG nel loro complesso, che prevedono un forte sviluppo soprattutto nel campo della transizione climatica ed energetica. Strumento di base per questa crescita i semiconduttori, dei quali l’attuale produzione non riesce a soddisfare la domanda, soprattutto nel settore automotive, creando disagi nella produzione di autoveicoli.
Mentre accade tutto questo, viene data poca attenzione all’andamento del rendimento dei titoli obbligazionari. Sul decennale tedesco il Bund è arrivato ad un rendimento negativo pari al -0,175 con una discesa a 52 settimane da -0,671, si tratta di una diminuzione del 76,73% su un anno. Il decennale tedesco è stato il parcheggio privilegiato di molti investitori che accettavano un rendimento negativo al loro investimento pur di acquistare la sicurezza e stabilità della Germania. Ma adesso? Tecnicamente sul Bund dovrebbero riversarsi molte delle somme che gli italiani detengono liquide sui conti correnti, che ammontano ad oltre 1.800 miliardi di euro. Oppure sarà privilegiata la strada dello sviluppo delle imprese entrando nel mercato azionario, valutando attentamente la durata di medio-lungo periodo dell’investimento? Le risposte sono al tempo stesso facili e difficili.
Il perdurare nel 2019 e 2020 della presenza di elevate somme sui conti non destinate a investimenti, confermato da un ulteriore incremento nei primi mesi del 2021, ha portato nelle ultime settimane Fineco, Unicredit e Ing con il Conto Arancio, a comunicare ai propri correntisti un aumento dei costi di gestione o la chiusura dei conti nel caso in cui la liquidità parcheggiata non verrà investita sui mercati finanziari. In più questo argomento è talmente sensibile che ha prodotto voci di una possibile patrimoniale replicando magari la manovra Amato del 1994.
Un grave dilemma per il risparmiatore italiano. Essere tassati dalle banche o dallo Stato? Le banche portano a loro giustificazione la politica adottata dalla Bce per favorire la circolazione di denaro e dei prestiti, allo scopo di facilitare la crescita economica portando in negativo i tassi di interesse. Le banche infatti depositano la liquidità in eccesso presso l’istituto di Francoforte al tasso di -0,50%. Un costo che reputano ormai insostenibile e di conseguenza viene rigirato sui propri correntisti con l’aumento di spese e commissioni e con le lettere recapitate con cui annunciano la decisione unilaterale di arrivare a chiudere il conto corrente per le giacenze superiori a 100mila euro senza prodotti di finanziamento e/o di investimento. Per lo Stato invece potrebbe essere una manovra per rastrellare denaro in previsione della restituzione dei finanziamenti pari a circa 123 miliardi di euro che riceverà dalla UE con il Recovery Plan. Draghi ha già inviato a Bruxelles il dettaglio del programma italiano ed è in attesa di avere la risposta. Qualunque essa sia ci vedrà impegnati a restituire quella somma enorme.
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