di Augusto Mattioli
SIENA. Recupero di efficienza con la razionalizzazione delle strutture e dei processi operativi del gruppo senza che ne risenta il forte presidio del gruppo nel territorio. Questo lo scopo della fusione per incorporazione di Banca Toscana i Banca Montepaschi deciso questa mattina (4 marzo) dall’assemblea straordinaria dei soci. Una operazione che era stata autorizzata da Banca d’Italia lo scorso 23 gennaio e che sarà efficace dal 30 marzo.
Secondo i vertici della banca i benefici che deriveranno dall’integrazione sono quantificabili annualmente sono quantificabili, annualmente, in 48 milioni di sinergie di costo e 31 milioni di maggiori ricavi attesi. Non sono al tempo stesso previsti esuberi di personale. Allo 30 settembre del 2008 Banca Toscana aveva 450 filiali e circa 900mila clienti. La raccolta totale era di 25,8 miliardi ed il totale degli impieghi 14,7 miliardi. Nei primi nove mesi del 2008 la Banca ha conseguito un utile netto di 115, 4 milioni di euro. La decisione di questa mattina conclude con rapidità il processo di riorganizzazione industriale che ha portato alla nascita di un Gruppo bancario che conta 3.100 filiali, 183 uffici di promotori finanziari, 39 agenzie all’estero, circa 33.500 dipendenti e 6,4 milioni di clienti. Con 2.600 sportelli distribuiti in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, con una prevalenza del centro nord, Banca Monte dei Paschi si presenta ora sul mercato con il più esteso network monomarca del Paese e due presidi importanti in aree ad alto interesse commerciale: Biverbanca (con 105 filiali) a nordovest e Antonveneta (con 400 filiali) a nordest. La quota di mercato del gruppo è passata dal 5,7% al 9,3% e negli ultimi 2 anni sono stati acquisiti 230.000 nuovi clienti (110.000 nel 2008) al netto delle acquisizioni di Antonveneta e Biverbanca. Contemporaneamente è stata semplificata anche la struttura direzionale del gruppo con la riduzione da cinque a tre delle direzioni generali ed invertendo il rapporto back-front office con un notevole riposizionamento di personale nella rete. Il percorso di crescita concluso con l’incorporazione di Banca Toscana era iniziato nel giugno 2007 con l’acquisto da Banca Intesa del 59% di Biverbanca, seguito dalla Joint Venture con Axa nell’ottobre del 2007 con la nascita del polo assicurativo Axa – Mps Vita. Nel maggio dell’anno scorso acquisita Banca Antonveneta ed a settembre è stato raggiunto l’accordo con Clessidra per la cessione del 67% di Mps Asset Management Sgr e la realizzazione di una nuova Joint venture, stavolta nel settore del risparmio gestito. Sempre nel settembre del 2008 è avvenuta la fusione per incorporazione di Banca Agricola Mantovana.
In meno di 2 anni sono state anche cedute le partecipazioni non strategiche (London Stock Exchange, Finsoe, Banca Monte Parma ed altre), come indicato dal piano industriale, per un totale di 1,5 miliardi.
SIENA. Recupero di efficienza con la razionalizzazione delle strutture e dei processi operativi del gruppo senza che ne risenta il forte presidio del gruppo nel territorio. Questo lo scopo della fusione per incorporazione di Banca Toscana i Banca Montepaschi deciso questa mattina (4 marzo) dall’assemblea straordinaria dei soci. Una operazione che era stata autorizzata da Banca d’Italia lo scorso 23 gennaio e che sarà efficace dal 30 marzo.
Secondo i vertici della banca i benefici che deriveranno dall’integrazione sono quantificabili annualmente sono quantificabili, annualmente, in 48 milioni di sinergie di costo e 31 milioni di maggiori ricavi attesi. Non sono al tempo stesso previsti esuberi di personale. Allo 30 settembre del 2008 Banca Toscana aveva 450 filiali e circa 900mila clienti. La raccolta totale era di 25,8 miliardi ed il totale degli impieghi 14,7 miliardi. Nei primi nove mesi del 2008 la Banca ha conseguito un utile netto di 115, 4 milioni di euro. La decisione di questa mattina conclude con rapidità il processo di riorganizzazione industriale che ha portato alla nascita di un Gruppo bancario che conta 3.100 filiali, 183 uffici di promotori finanziari, 39 agenzie all’estero, circa 33.500 dipendenti e 6,4 milioni di clienti. Con 2.600 sportelli distribuiti in maniera omogenea su tutto il territorio nazionale, con una prevalenza del centro nord, Banca Monte dei Paschi si presenta ora sul mercato con il più esteso network monomarca del Paese e due presidi importanti in aree ad alto interesse commerciale: Biverbanca (con 105 filiali) a nordovest e Antonveneta (con 400 filiali) a nordest. La quota di mercato del gruppo è passata dal 5,7% al 9,3% e negli ultimi 2 anni sono stati acquisiti 230.000 nuovi clienti (110.000 nel 2008) al netto delle acquisizioni di Antonveneta e Biverbanca. Contemporaneamente è stata semplificata anche la struttura direzionale del gruppo con la riduzione da cinque a tre delle direzioni generali ed invertendo il rapporto back-front office con un notevole riposizionamento di personale nella rete. Il percorso di crescita concluso con l’incorporazione di Banca Toscana era iniziato nel giugno 2007 con l’acquisto da Banca Intesa del 59% di Biverbanca, seguito dalla Joint Venture con Axa nell’ottobre del 2007 con la nascita del polo assicurativo Axa – Mps Vita. Nel maggio dell’anno scorso acquisita Banca Antonveneta ed a settembre è stato raggiunto l’accordo con Clessidra per la cessione del 67% di Mps Asset Management Sgr e la realizzazione di una nuova Joint venture, stavolta nel settore del risparmio gestito. Sempre nel settembre del 2008 è avvenuta la fusione per incorporazione di Banca Agricola Mantovana.
In meno di 2 anni sono state anche cedute le partecipazioni non strategiche (London Stock Exchange, Finsoe, Banca Monte Parma ed altre), come indicato dal piano industriale, per un totale di 1,5 miliardi.