Queste le parole iniziali del direttivo di LiberaMente che proseguono: “non accettiamo etichette dall’emerito segretario del Partito Democratico che non può rilasciare dichiarazioni tendenziose relativa alla nostra appartenenza politica, probabilmente tentando di affibbiarci un appellativo di contestatori di centro destra. Precisiamo che intendiamo essere più propositivi che contestatori e ribadiamo di non identificarci né con il centro destra né con il centrosinistra, ma semplicemente di sentirci appartenenti alle volontà della gente".
"Ricordiamo all’illustre segretario – scrive ancora il direttivo dell'associazione poggibonsese – che nel nostro direttivo e nella nostra associazione ci sono persone che sono tutt’oggi sono onorate di avere ancora ideali sia di sinistra che di destra, ma nella progettualità della lista civica che stiamo componendo insieme alla gente, non prevale la dinamica dell’appartenenza ma una logica orientata al buon senso amministrativo della città e all’ascolto dei cittadini".
"Proprio questo è il punto che sembra mancare a Scarpelli – informa LiberaMente – perché arrivare ad affermare che il sottopasso rappresenta un'opportunità per i commercianti e per i cittadini poggibonsesi è come dichiarare che l’olio di ricino fa bene al mal di pancia!!! Ci chiediamo se Scarpelli ha mai parlato con i commercianti. Forse non sa che ci sono attività in procinto della chiusura grazie a questa demenziale scelta che ha rivoluzionato la circolazione a Poggibonsi e che poteva essere interpretata sicuramente in maniera diversa. Forse Scarpelli non si rende conto che un azienda per portare un prodotto nei punti vendita spende, solo di carburante, centinaia di euro in più al mese per attraversare una Poggibonsi che prevede percorsi al limite dell’incredibile. Addirittura il Segretario Scarpelli non avrebbe ancora capito che l’ulteriore chiusura di Via Trento e Via XX Settembre come previsto dal PUM (Piano Urbano della Mobilità) che ha deliberato proprio la sua maggioranza, metterebbe definitivamente in ginocchio il centro. Il commercio non ha bisogno di queste imposizioni programmate, ma di nuovi strumenti e nuove strutture che noi abbiamo individuato e non tarderemo a proporre nel nostro programma elettorale".
"Consigliamo a Scarpelli di non fare di tutta l’erba un fascio e di non dipingere con attributi e appartenenze chi non la vede e chi non la pensa a modo suo, ormai questo sistemi fanno parte del passato! – concludono in tono perentorio i dirigenti di LiberaMente – ci auspichiamo invece che voglia intraprendere un costruttivo confronto politico nonché una trasparente campagna elettorale, senza ricorrere alla demagogia e alle menzogne di cui a tuttoggi, con grande nostro rammarico, non ci resta che doverne prendere atto”.