"Non è motivo di rilancio dell'economia, dei consumi o della libera concorrenza"
SIENA. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil della Provincia di Siena, in merito alla liberalizzazione degli orari commerciali ribadiscono la netta contrarietà a quanto previsto dall’art. 31 decreto legge “salva-Italia”.
“Ancora una volta si vuole interferire su temi, quali le “deroghe” che appartengono al confronto decentrato fra le parti sociali e istituzionali. Condividiamo e riteniamo giusto l’emendamento approvato dal Consiglio Regionale della Toscana, le dichiarazioni assunte da Confesercenti e Confcommercio, in merito alla disciplina di normare la materia degli orari e delle aperture domenicali e festive, demandando al territorio, previa concertazione, la loro definizione.
La Liberalizzazione degli orari e delle aperture domenicali del settore del commercio imposta dal Governo, in questa fase cosi delicata per il paese, non è motivo di rilancio dell’ economia, dei consumi o della libera concorrenza, ma sicuramente un peggioramento delle condizioni di lavoro per migliaia di lavoratrici e lavoratori e la rottura definitiva di equilibri già difficili tra piccolo, medio e grande esercizio commerciale.
Competere con la Grande Distribuzione Organizzata sarà un grosso problema, con il rischio di chiusure di molte piccole aziende e imprese, con conseguenze negative sull’ occupazione già fortemente precaria e instabile. Di certo non si aiuta lo sviluppo, il consolidamento dell’occupazione, la ripresa dei consumi, anzi aumenteranno gli elementi di precarietà nel lavoro dipendente e si apriranno nuovi conflitti sociali.
Insostenibile sarà per le Imprese e lavoratori, coniugare il LAVORO con tutte le altre sacrosante necessità dei tempi e della qualità di vita, privati o familiari. La crisi che stiamo attraversando non si supera così!!! Quello che manca ai Lavoratori Pensionati e Cittadini Tutti sono le risorse ovvero soldi e non momenti e occasioni per poterli spendere!!!!
Si invitano i Comuni, le Imprese e le loro Associazioni ad un confronto teso a ricercare quell’ equilibrio tra Imprese e diritti dei lavoratori che deve vedere nella concertazione, come previsto dalle modifiche apportate all’art. 80 del Codice del Commercio, la soluzione condivisa su orari, domeniche e festività”.
“Ancora una volta si vuole interferire su temi, quali le “deroghe” che appartengono al confronto decentrato fra le parti sociali e istituzionali. Condividiamo e riteniamo giusto l’emendamento approvato dal Consiglio Regionale della Toscana, le dichiarazioni assunte da Confesercenti e Confcommercio, in merito alla disciplina di normare la materia degli orari e delle aperture domenicali e festive, demandando al territorio, previa concertazione, la loro definizione.
La Liberalizzazione degli orari e delle aperture domenicali del settore del commercio imposta dal Governo, in questa fase cosi delicata per il paese, non è motivo di rilancio dell’ economia, dei consumi o della libera concorrenza, ma sicuramente un peggioramento delle condizioni di lavoro per migliaia di lavoratrici e lavoratori e la rottura definitiva di equilibri già difficili tra piccolo, medio e grande esercizio commerciale.
Competere con la Grande Distribuzione Organizzata sarà un grosso problema, con il rischio di chiusure di molte piccole aziende e imprese, con conseguenze negative sull’ occupazione già fortemente precaria e instabile. Di certo non si aiuta lo sviluppo, il consolidamento dell’occupazione, la ripresa dei consumi, anzi aumenteranno gli elementi di precarietà nel lavoro dipendente e si apriranno nuovi conflitti sociali.
Insostenibile sarà per le Imprese e lavoratori, coniugare il LAVORO con tutte le altre sacrosante necessità dei tempi e della qualità di vita, privati o familiari. La crisi che stiamo attraversando non si supera così!!! Quello che manca ai Lavoratori Pensionati e Cittadini Tutti sono le risorse ovvero soldi e non momenti e occasioni per poterli spendere!!!!
Si invitano i Comuni, le Imprese e le loro Associazioni ad un confronto teso a ricercare quell’ equilibrio tra Imprese e diritti dei lavoratori che deve vedere nella concertazione, come previsto dalle modifiche apportate all’art. 80 del Codice del Commercio, la soluzione condivisa su orari, domeniche e festività”.