Il grande balzo secondo Amato e Ceccuzzi intervistati da Giuseppe Mussari
Alla vigilia della “grande corsa” per scegliere il sindaco della svolta e riguadagnare punti, fiducia e benessere ecco entrare in scena un nuovo soggetto (che si definisce creativo), a metà strada fra una rimpatriata di Riformisti e un nuovo viaggio verso una realtà che cambia velocemente. Si tratta di “Per Siena”, associazione culturale con 300 persone di esperienze diverse, con alcune sottolineature importanti, l’avere “il futuro nel cuore e nella mente” e “dialogare ma non delegare ai partiti”, che lancia un manifesto con questo titolo: “L’Europa del futuro riparte dalle città”. “Siena città di strada”, si ricorda nell’introduzione, condannata a vivere nel solco della sua storia europea con la sua banca, l’università, la cultura artistica e urbanistica “che deve prendere lo spunto“per uscire da quella corsa a chi la promette più grossa”.
La parola a Giuliano Amato, Franco Ceccuzzi e a Giuseppe Mussari il quale si propone di stimolare l’appuntamento ponendo agli ospiti due domande dalle 100 pistole, e cioè “se l’Europa non è qualcosa di più alto della moneta?” diretto al “Dottor Sottile” della politica nazionale, che definisce “amico personale” e “se stare dentro questa strada ci congiunge o ci allontana da Bruxelles, e quale nuovo profilo la città si deve costruire?” diretto invece al supercandidato sindaco di questa Siena discussa e contraddittoria. Anzi: un vero “ caso nazionale”.
Amato ripropone le tesi esposte in una lezione a Ca’ Foscari l’anno passato ritenendoli ancora attuali. “L’Europa attuale è un ermafrodito, ha bisogno di alcuni aggiustamenti – osserva – non ha un solo debito come l’America ma 16 debiti pubblici, e questo significa maggiori rischi sul mercato perché ogni paese dipende dall’altro, con i limiti delle rispettive politiche nazionali”. Il pericolo? “Si comincia – ammonisce – a fare marcia indietro nelle rinazionalizzazioni e prendono forza più le pure che la voglia di confrontarsi”. Lo scenario è quello che “pone i problemi tipici di chi sta invecchiando”, e in un panorama mondiale in cui si segnala dovunque un forte sviluppo economico “persino in molti paesi africani e in Bolivia, l’Europa è al 2 per cento, e per noi italiani anche la metà, e allora dovrebbe accettare l’immigrazione, invece più ci si chiude, si vive il presente e meno costruisce il futuro”.
Con quel suo sillabare ritmato che diventa buona musica per orecchie stanche il professore della Normale riscuote applausi invitando il paese a un ringiovanimento, alla crescita della natalità, al confronto con le nuove ondate immigratorie. Stuzzicato perfidamente da Mussari sulla politica oracolistica ma spesso bugiarda del “sondaggismo” lancia i suoi strali “a questa classe politica che si forma sulle agenzie e non sui libri, che non legge più Weber, Goethe, Sartre per interpretare il futuro, che litiga invece di discutere come faceva Giolitti, per cui alla fine si diventa tifosi davanti alla Tv e non c’è più il processo democratico”.
L’ex presidente del Consiglio della grande crisi dei primi Anni Novanta, oggi il presidente delle celebrazioni dell’Unità d’Italia, sul futuro di questa Europa dice di non essere “così pessimista”, le sue speranze si fondano sul fatto che “Germania e Francia potrebbero cambiare governo” e che la Germania della Merkel non può staccare la spina, perché la sua banca possiede titoli dei paesi a rischio che comperano le auto e i suoi prodotti che vanno forte la sua economia. E l’Italia, professore? “Non parlo dell’Italia, paese che conosco poco”, se la cava con una battuta che strappa l’applauso. All’Italia manda invece un messaggio cifrato perché Siena capisca. “Nel mondo futuro – conclude – il nostro paese deve larghissimamente conservare se stesso per quel patrimonio che tutti vogliono visitare di natura e arte, la stessa forza deve avere la sua industria. Noi dobbiamo rafforzare i giovani e non le baionette, e qui entrano le politiche locali, anche se nella nostra casa rischiamo di non avere più né il lavoro né i bambini”
Franco Ceccuzzi risponde “presente!” per una Siena decisa a diventare campione di neo-natalità (incredibile ma vero…) “un impegno che mi assumo personalmente, con la mia esperienza di parlamentare”, facendo leva, spiega “sulla qualità dei servizi sociali e sanitari in grado di attirare management di importanti multinazionali, come quella che ho incontrato nei giorni scorsi”. Ma non precisa quali, è un sottintendere grandi progetti e affari… “Abbiamo ben 18 asili nido, di cui metà comunali e privati della stessa ispirazione pedagogica, e un efficiente sistema sanitario, per cui riconvertiremo – a nnuncia – molti dei progetti pubblici previsti a questa coesione sociale”. Il supercandidato, come hanno già fatto le Liste Civiche, punta a dare a Siena solide radici europee e parla di “eventi di carattere effimeri e duraturi” mirati al 2019, la data prevista per portare la città del palio a diventare la capitale della cultura europea. “Siena – premette – è la città del Gotico, di Santa Caterina, del Constituto, della via Francigena, della forma solidaristica, del Santa Maria della Scala, e della contrada, una forma di partecipazione fondamentale per la città e la sua tutela”.
Niente ricette e solo un accenno “alato” sfuggente per il Monte e tutti gli altri grandi crucci (“pensiamo a una banca molto adatta alle caratteristiche europee, idem per l’Università e la ricerca”), mentre anche per il Pd “il Santa Maria della Scala deve diventare un grande polo museale e, oltre a un luogo di mostre, un contenitore di opere permanente che rappresenti le Arti Figurative di ogni tempo”. Ceccuzzi annuncia anche la nascita della Fondazione della Musica (“anche con aspetti formativi”) e conferma il progetto Auditorium che sorgerà all’interno del Parco. All’inizio del suo intervento fa un richiamo all’Euroleague del basket, e questo conferma una notizia che circola a Siena, e cioè la volontà della “nuova” amministrazione di avere come priorità un Auditorium polivalente, che sarà anche la casa anche di grandi eventi indoor, anche di sport per cui questa soluzione permetterebbe alla Mons Sana di avere un grande palcoscenico, e magari inaugurare l’opera organizzando nei prossimi anni, quando sarà pronta, la Finale di Eurolega .
Ceccuzzi mette fra le priorità quella che definisce “l’accessibilità” .Volgarizzando si tratta del problema dei trasporti delle connessioni, per il quale prevede complessivamente due mandati per completare la rete di viabilità di superstrade e autostrade che collegherà Siena con Civitavecchia per il porto, Fiumicino per l’aeroporto, Roma, e il nord (“è il nostro asse strategico, perciò lo sviluppo è previsto al nord della città, l’Autopalio sarà larga 18 metri con la corsia d ‘emergenza”) . Soprattutto l’Autopalio sarà anche la possibile bretella alternativa a quella di Arezzo dell’Autosole collegata col tronco di Bettolle. Ricorda i guai dei lotti verso Grosseto, polemizza col ministro Matteoli “che ha stornato il finanziamento di 60 milioni non al Ponte sullo Stretto, ma al progetto dello stesso!” .
Il nervo scoperto di Ampugnano, un tema scottante, non può schivarlo. Lui la mette così, in maniera più morbida: “Noi pensiamo a un aeroporto sostenibile per 100 mila passeggeri, con caratteristiche non commerciali ma turistico, almeno con 50 mila presenze che rappresenta quel flusso da migliorare come qualità”. Insomma, quelli che in economia si chiamano i big-spender, gli spendaccioni…Niente però cifre, costi, ricavi, e altri dettagli. In primo piano c’è anche un ritorno alla New Economy e le tecnologie del web e della telefonia. “Bisogna lavorare su questo come Pisa, molte nostre aziende stanno lavorabdo su una fibra nuovissima che deve diventare di proprietà del Comune, quella attuale è superata e il monopolista ce la fa pagare salata”.
Per Ceccuzzi la visione ideale di una Siena all’europea, non più isolata, è questa: “Una città che può segnalarsi come città dell’arte, della cultura e della sostenibilità, fedele alla sua identità, ma capace di aprire a una mobilità elettrica, dolce, e a un’economia verde, e lavorare in accordo con la regione e trovare corrispondenze con altre città”.