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SIENA. Liberi e Uguali Siena sta dalla parte dei Sindaci della provincia di Siena che protestano contro l’ ingiusto aumento del prezzo del trasporto pubblico locale. Come è noto, dal 1 Luglio il costo del biglietto nei capoluoghi è salito ad 1,50 euro. Nelle corse extraurbane, il biglietto è passato da 1,60 a 2,60 e non è valido per i percorsi urbani per cui un pendolare può trovarsi a doverne pagare due. Con il biglietto sono aumentati significativamente gli abbonamenti, come potranno ben verificare le famiglie all’apertura delle scuole. La regionalizzazione delle tariffe non tiene conto della specificità dei territori dei comuni e ne sopprime la possibilità di decidere una strutturazione adeguata alle esigenze. Pur prevedendo, inoltre, una limitata agevolazione per la fascia di reddito ISEE inferiore a 36000 sull’abbonamento annuale ed una modesta detraibilità fiscale (19%) di fatto il rincaro penalizza tutti i settori meno agiati della società, in particolare pendolari, pensionati e studenti. Il mantenimento di tariffe più accettabili è demandata al contributo dei Comuni, a carico delle già limitatissime risorse della finanza locale. Infine questa decisione rende più caro il trasporto pubblico e la mobilità collettiva rischia di incidere negativamente sull’esigenza di virare con decisione verso il disincentivo della mobilità privata. In presenza di un pendolarismo che interessi più di un componente familiare, ad esempio due figli studenti, può divenire più conveniente utilizzare il mezzo privato. Altri sistemi potevano essere usati per rendere più sostenibili i costi, un più serrato controllo dei viaggiatori senza biglietto, misure di ordine fiscale come ad esempio prevedendo un ritocco del bollo a SUV ed automobili di lusso, ad una ottimizzazione dell’interazione del trasporto su ruota con quello su rotaia e di quello extraurbano con l’urbano. Infine per sostenere gli investimenti che servono per rinnovare il sistema di trasporto pubblico in Toscana le risorse vanno ricercate anche nell’innalzamento della qualità manageriale e nell’efficientamento gestionale delle aziende del sistema toscano. Sollecitando l’intervento dei nostri consiglieri regionali chiediamo che la Regione riapra il confronto con i Comuni che manifestano disagio e difficoltà e che sono stati consultati su una proposta risalente 2012, con l’apertura di un serio tavolo di confronto per uno studio razionale del problema che eviti il facile ricorso-scorciatoia al rincaro delle tariffe.