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SIENA. Abbiamo atteso, inutilmente, che penne più autorevoli della nostra confutassero quanto é stato, più volte, scritto in merito all’isolamento, oggettivo, in cui si trova il Pd senese. Che é dovuto a più fattori. Non è il momento di richiamare le responsabilità che non riguardano Alessandro Masi che aveva proposto, per tempo, di anticipare il congresso, in virtù dell’urgenza di legittimare un nuovo segretario con un mandato a tessere alleanze. Riponiamo piena fiducia in Matteo Renzi, leader più adeguato per affrontare le difficilissime politiche 2018, e sulla possibilità di cambiare rotta sulle alleanze che a Roma, e non di meno a Siena, devono guardare al centrosinistra superando un certo isterismo rancoroso, del tutto impolitico, verso coloro che sono usciti. Sul piano cittadino riteniamo che vada intanto rimosso l’assioma per il quale la collocazione tardiva del congresso sia la leva per imporre, di fatto, la ricandidatura di Bruno Valentini. Che allo stato attuale sembra mostrare difficoltà a coagulare attorno a sé un progetto di città, un programma ed un insieme di liste a sostegno, fondamentali con l’attuale sistema elettorale che al primo turno premia il candidato appoggiato da più simboli. E al ballottaggio chi possa avere capacità espansiva.
Mentre nel resto del panorama politico senese sono in corso, da molti mesi, iniziative tese ad aggregare, forze eterogene – non sappiamo al momento con quale visione di città, – attratte dall’ambizione di realizzare un’alternanza di sistema. Obiettivo legittimo che rischia di essere contraddetto sia dalla presenza di forze politiche e civiche che hanno governato la città che da possibili candidature a sindaco che fanno parte, da tempo, del sistema politico senese. Giunti a questo punto ci preme rendere pubblico che noi, come molti altri elettori ed iscritti che non appartengono a componenti organizzate, ci impegniamo fin da subito affinché il Pd possa mettere al centro della sua iniziativa la costruzione di un centrosinistra civico aperto sia ai partiti che a tutte le forze civiche interessate, partendo da quelle che in mandati diversi hanno espresso il vicesindaco. In questa nuova iniziativa – necessaria perché nel 2013 le condizioni erano del tutto diverse e perché quella maggioranza oggi di fatto non esiste più – si potrà ricollocare anche quella parte positiva dell’esperienza amministrativa di questi ultimi cinque anni, grazie al lavoro dei gruppi consiliari, in primis il Pd, e di alcuni assessorati dal sociale, alla mobilità, all’economia, solo per citarne alcuni.
Per noi sarebbe opportuno anche dialogare con tutte quelle personalità esterne ai partiti che abbiano la volontà di impegnarsi per il futuro. Nel congresso vogliamo concorrere ad eleggere un segretario che assicuri questa politica, nell’unità del Pd, e la conduca coerentemente verso la candidatura a sindaco, non necessariamente di partito, che risulti la più unitaria e la migliore. I percorsi possono essere diversi, senza escludere le primarie di coalizione, come evocato dalla componente cittadina che ha votato Orlando. Nei prossimi giorni consegneremo ad Alessandro Masi un documento politico programmatico che vuole essere un contributo per i Forum e per tutti coloro che si candideranno a segretario. Soprattutto la prova, per l’esterno, che nel Pd ci sono iscritti ed elettori che vogliono provare a costruire un centrosinistra civico. Anche per non dare alibi a chi vuole trasmigrare con il pretesto del gravissimo ritardo del congresso.
Massimiliano Bruttini – Nicola Malvinni – Luca Michelli