La scrive Luigi Bosco SpS Circolo Città Domani

son passati poco più di tre anni da quanto ci incontrammo per la prima volta in quella prima riunione che doveva favorire la nascita anche a Siena di SEL. Io non facevo più politica da quando era ragazzo. Quella riunione mi spinse a tornare a impegnarmi: mi sentivo fra persone intelligenti e perbene che condividevano i miei ideali e il modo di portarli avanti.
Son passati poco più di due anni da quando le nostre strade si son divise: quando noi del circolo Città Domani ponemmo con forza la questione morale, denunciando lo stato di gravissimo imbarbarimento dei costumi politici, fummo rapidamente messi in un angolo dal gruppo di potere che comandava in città. Quel che più mi ferì, tuttavia, fu che venimmo isolati anche all’interno del nostro partito, di quel partito che aveva con Vendola fatto della bella politica la sua bandiera e fummo costretti di fatto ad andar via.
Son passate pochi mesi da quando il coperchio sulla pentola del groviglio armonioso è stato sollevato: gli sconquassi fatti sulla banca sono oramai noti e numerose sono le inchieste della magistratura su vari aspetti dell’attività del gruppo di potere trasversale che si spartiva la città. Adesso sappiamo quanto grave fosse il problema e quanto fosse diffuso che il cancro morale che corrodeva Siena.
Son passati pochi giorni dalla tornata elettorale. Il centro sinistra ha perso milioni di voti, a favore dell’astensionismo e di Grillo. Bersani e Vendola sono stati puniti perché non hanno saputo rinnovarsi nelle persone e nei metodi di governo. Lo scandalo MPS ha costituto uno dei motivi principali per cui si sono spostati, nelle ultime settimane, verso Grillo diverse centinaia di migliaia di possibili elettori del centro sinistra. Potremmo provocatoriamente dire che se allora ci aveste prestato ascolto, adesso forse staremmo analizzando risultati ben più lusinghieri.
Caro Pasquale,
lasciamo stare il passato e pensiamo all’oggi. Domenica scorsa io e diversi altri del mio circolo abbiamo votato SEL, convinti che fosse la scelta migliore, anche se non ottimale, per battere la destra e garantire un governo progressista al nostro Paese. Ma come han dimostrato i risultati c’è ancora molta strada da fare per rinnovare la politica.
Io penso che SEL anche a Siena dove trovare la forza e l’orgoglio per tornare ad essere il motore di questo rinnovamento. Tornare a far quello che SEL ha fatto in giro per l’Italia (con Vendola in Puglia, con Pisapia a Milano, Zedda a Cagliari).
A Siena la bella politica ha un nome e cognome: Laura Vigni. La politica della bellezza è anche la politica del gesto generoso e coraggioso, un gesto che innova e rompe col passato.
Quanto sarebbe bello sentire da voi poche parole ma forti e chiare: “Basta con la vecchia politica, basta con gli inciuci, gli accordi di sotto governo, basta con le stanche liturgie degli apparati. Siena deve cambiare davvero: vogliamo Laura sindaco di Siena”.
Questo è quel che io mi aspetterei da te Pasquale e da tutti i compagni di SEL. Son sicuro che come me se lo aspettano quasi tutti coloro che domenica e lunedì hanno crociato a Siena il simbolo di Sinistra Ecologia e Libertà sulla scheda elettorale. Vi prego, non ci deludete ancora una volta.
Luigi Bosco