Criticità e proposte emerse dal convegno della Consulta Edile Toscana Sud
SIENA. «Non si va nella direzione indicata nelle premesse della stessa legge da noi condivise che parlano di concreta partecipazione degli attori economici e della cittadinanza alle scelte oltre che di una generale semplificazione. Il risultato è ben lontano dalle aspettative per un atto innovativo che normando eccessivamente ha creato una situazione ingessata e che non genera beneficio a nessuno (lavoratori, professionisti, cittadini, enti locali)». Il presidente della Consulta Edile Toscana Sud, Andrea Tanzini, riassume così le perplessità e le critiche emerse dal convegno organizzato dalla Consulta sulla legge urbanistica regionale, come primo atto successivo all’accordo federativo da poco sottoscritto da ANCE Siena, ANCE Arezzo e ANCE Grosseto.
Il convegno – che si è tenuto ieri nella sede della delegazione senese di Confindustria Toscana Sud e che ha visto una larga partecipazione – è servito per approfondire in particolare la separazione tra zone urbanizzate e non, nelle quali non sarà più possibile fare edilizia residenziale, e gli effetti, in particolare della variegata e complessa disciplina transitoria, sugli strumenti urbanistici adottati o in fase di approvazione da parte degli enti locali con i conseguenti adempimenti per le amministrazioni. Un momento di confronto molto sentito tra Comuni, imprese e professionisti, durante il quale sono emerse criticità applicative e condivise ipotesi migliorative della norma che saranno manifestate agli uffici regionali competenti, nelle sedi opportune.
Al centro del dibattito una norma – la legge regionale 65/2014, appunto – ritenuta dagli addetti ai lavori troppo sbilanciata verso il livello regionale delle decisioni, dal momento che gli strumenti urbanistici locali e la volontà politica delle amministrazioni comunali, ma anche l’auspicata partecipazione del territorio alla scelte in materia, vengono, di fatto, depauperati e svuotati del loro significato: la Regione, ad esempio, con l’istituzione della Conferenza di Copianificazione, ha infatti l’ultimo parere vincolante su qualsiasi proposta di intervento fuori dal territorio urbanizzato. «Come associazione – continua Tanzini – siamo fortemente preoccupati di come i dirigenti comunali si districheranno in un labirinto aggravato peraltro dall’esistenza del Piano Paesaggistico, con un rischio concreto di immobilismo, cioè esattamente ciò che non si doveva fare. Vogliamo tentare tutti insieme di rilanciare il settore edile attraverso anche la riqualificazione delle città e correggendo errori pianificatori del passato».
«La nostra iniziativa segue quella organizzata poche settimane fa dai professionisti e a quella si congiunge, con lo scopo di aumentarne il messaggio critico a tutte le forze politiche regionali di prossimo insediamento».
La Consulta Edile Toscana Sud ha in programma nel prossimo futuro altre iniziative su temi di interesse del settore edile che rappresenta un motore fondamentale per la ripresa economica, per la generazione di posti di lavoro sul territorio e di risorse per gli enti attraverso il versamento degli oneri di urbanizzazione. Ma anche l’appetibilità per gli investitori internazionali beneficerebbe di un quadro procedurale più semplice e non ingessato che costituirebbe un elemento di stimolo ulteriore alla bellezza del paesaggio della Toscana.