Scarsa soddisfazione per il Carroccio: Mancini e Bezzini non rispondono a tono
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SIENA. Commentando la nostra iniziativa del 27 agosto e del 1 settembre (presidio in via Maccari sotto la saletta dei Mutilati, in occasione delle visite rispettivamente di Profumo e Ceccuzzi alla Festa dell’Unità), nei giorni scorsi qualcuno aveva “simpaticamente” invitato gli esponenti della Lega a porre domande nel corso dei dibattiti, anziché manifestare.
Martedì sera, in occasione del dibattito con Mancini, Bezzini e Guasconi, ci abbiamo provato, come al solito eravamo presenti solo noi, il blogger e scrittore Raffaele Ascheri, qualche rappresentante di Pietraserena ed alcuni dipendenti della Banca, ma il risultato, come ci aspettavamo, non è stato positivo. Chi era presente nella sala espositiva dell’Enoteca, nella quale la musica a tutto volume del consueto martedì dell’Enoteca, previsto e prevedibile, ha soverchiato tutti gli interventi, ed il caldo soffocante scoraggiava la permanenza, sapeva fin dall’inizio che le risposte ai suoi problemi non sarebbero potute venire da Bezzini, visto che la Provincia esprime eletti che poca dimestichezza hanno con le materie economico-finanziarie e che per la quasi totalità non sono originari della città. Al massimo sapevano che avrebbero ottenuto la solidarietà, ma da un Ente in chiusura che ha disdettato il pagamento dei propri debiti: c’era solo da “toccarsi” (come si dice a Siena) e sperare che la cosa non fosse contagiosa. Poi sono ri-arrivati gli aiuti di Stato. Ieri sera Mancini, Presidente della defunta Fondazione, ha parlato (ancora) di erogazioni passate e di altre contumelie, sempre passate e che non torneranno mai più, ma sulle ripercussioni sul territorio di 4600 esuberi non ha proferito parola, tanto che i dipendenti li ha citati solo come “costo” (sic!).
Ovviamente, parlando di bilanci bancari, siamo lontani dai numeri veri: prima non si oppone a sperperare 9,3 miliardi (in realtà 11,7 come ci ha reso edotti uno dei quattro filoni d’indagine in corso), poi si indebita per ben oltre il 20% del patrimonio (cosa vietata dall’art. 4 dello Statuto), poi non si oppone all’acquisto di 29 miliardi di BTP (invece di finanziare PMI e famiglie del territorio?), dicendo che non compete a lui. Basta questo?
Circa a mezzanotte, dopo oltre due ore di vuoti monologhi, quando ormai la sala era quasi vuota, è stato finalmente dato spazio al poco pubblico rimasto: “Ci scusi – gli abbiamo chiesto noi della Lega per il tramite di Maurizio Montigiani – il padrone mica siamo noi dipendenti (se non per il 3 o 4%), ma è lei che ha proposto la lista di candidati per il Consiglio d’Amministrazione, che poi ha designato Profumo come proprio Presidente!”. Alle nostre domande sono seguite risposte vaghe, di fatto inutili: Bezzini che con tanto fervore difendeva i dipendenti della Floriamata, della Trigano, della RDB e via discorrendo non si spende con forza per i “privilegiati” bancari esternalizzandi? Propone la filiera corta, l’olio d’oliva nelle scuole (?) e cointeressenze con le altre istituzioni (in crisi) del senese, dall’Università alla Sanità. Peccato che il PD dove tocca devasta, come se fosse un “Re Mida” al rovescio. E’ toccato a noi della Lega, dunque, fare proposte, merce rara di questi tempi. Gli spazi per comprimere i costi non riferibili al personale, ci sono: consulenze, forniture, affitti, auto aziendali, ecc. ci è sembrato di avere un seguito dai partecipanti al dibattito, ma non abbiamo sentito risposte esaustive da chi avrebbe dovuto darle – e non certo per colpa della musica!
Non mancheranno altre occasioni: il 27, dopo il nostro presidio, lo domanderemo a chi di dovere, come tentammo di fare 2 anni fa al duo Ceccuzzi ? Mussari; loro sono passati, noi ci siamo e ci saremo.
Lega Nord Toscana – Sezione comunale di Siena
Martedì sera, in occasione del dibattito con Mancini, Bezzini e Guasconi, ci abbiamo provato, come al solito eravamo presenti solo noi, il blogger e scrittore Raffaele Ascheri, qualche rappresentante di Pietraserena ed alcuni dipendenti della Banca, ma il risultato, come ci aspettavamo, non è stato positivo. Chi era presente nella sala espositiva dell’Enoteca, nella quale la musica a tutto volume del consueto martedì dell’Enoteca, previsto e prevedibile, ha soverchiato tutti gli interventi, ed il caldo soffocante scoraggiava la permanenza, sapeva fin dall’inizio che le risposte ai suoi problemi non sarebbero potute venire da Bezzini, visto che la Provincia esprime eletti che poca dimestichezza hanno con le materie economico-finanziarie e che per la quasi totalità non sono originari della città. Al massimo sapevano che avrebbero ottenuto la solidarietà, ma da un Ente in chiusura che ha disdettato il pagamento dei propri debiti: c’era solo da “toccarsi” (come si dice a Siena) e sperare che la cosa non fosse contagiosa. Poi sono ri-arrivati gli aiuti di Stato. Ieri sera Mancini, Presidente della defunta Fondazione, ha parlato (ancora) di erogazioni passate e di altre contumelie, sempre passate e che non torneranno mai più, ma sulle ripercussioni sul territorio di 4600 esuberi non ha proferito parola, tanto che i dipendenti li ha citati solo come “costo” (sic!).
Ovviamente, parlando di bilanci bancari, siamo lontani dai numeri veri: prima non si oppone a sperperare 9,3 miliardi (in realtà 11,7 come ci ha reso edotti uno dei quattro filoni d’indagine in corso), poi si indebita per ben oltre il 20% del patrimonio (cosa vietata dall’art. 4 dello Statuto), poi non si oppone all’acquisto di 29 miliardi di BTP (invece di finanziare PMI e famiglie del territorio?), dicendo che non compete a lui. Basta questo?
Circa a mezzanotte, dopo oltre due ore di vuoti monologhi, quando ormai la sala era quasi vuota, è stato finalmente dato spazio al poco pubblico rimasto: “Ci scusi – gli abbiamo chiesto noi della Lega per il tramite di Maurizio Montigiani – il padrone mica siamo noi dipendenti (se non per il 3 o 4%), ma è lei che ha proposto la lista di candidati per il Consiglio d’Amministrazione, che poi ha designato Profumo come proprio Presidente!”. Alle nostre domande sono seguite risposte vaghe, di fatto inutili: Bezzini che con tanto fervore difendeva i dipendenti della Floriamata, della Trigano, della RDB e via discorrendo non si spende con forza per i “privilegiati” bancari esternalizzandi? Propone la filiera corta, l’olio d’oliva nelle scuole (?) e cointeressenze con le altre istituzioni (in crisi) del senese, dall’Università alla Sanità. Peccato che il PD dove tocca devasta, come se fosse un “Re Mida” al rovescio. E’ toccato a noi della Lega, dunque, fare proposte, merce rara di questi tempi. Gli spazi per comprimere i costi non riferibili al personale, ci sono: consulenze, forniture, affitti, auto aziendali, ecc. ci è sembrato di avere un seguito dai partecipanti al dibattito, ma non abbiamo sentito risposte esaustive da chi avrebbe dovuto darle – e non certo per colpa della musica!
Non mancheranno altre occasioni: il 27, dopo il nostro presidio, lo domanderemo a chi di dovere, come tentammo di fare 2 anni fa al duo Ceccuzzi ? Mussari; loro sono passati, noi ci siamo e ci saremo.
Lega Nord Toscana – Sezione comunale di Siena