"Valentini ostaggio del partito e delle lobby"
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SIENA. Hanno ragione i Consiglieri comunali dell’opposizione (Pietro Staderini, Andrea Corsi, Eugenio Neri, Giuseppe Giordano, Marco Falorni, Massimo Bianchini, Luciano Cortonesi, Laura Vigni ed Enrico Tucci): Siena ha bisogno di un sindaco vero, non di un sindaco ostaggio di decisioni prese nelle stanze del Partito in via Rosi o con il benestare delle lobby cittadine.
Portare in Consiglio comunale una mozione già approvata a dicembre 2013 e nella quale la Fondazione viene presentata come se avesse ancora il 33,5 per cento nel capitale della Banca non fa altro che dimostrare la scarsa serietà di un PD completamente avulso dalla situazione che sta vivendo la nostra Città.La messa in sicurezza della Fondazione non è avvenuta, come dice il Valentini, “grazie alla realizzazione degli indirizzi indicati dal Comune nella mozione di fine 2013”, ma è il risultato della bravura della Presidente Mansi, capace di resistere alle pressioni del Presidente della Banca, Profumo, e che proprio per questo oggi viene messa alla porta.
E’ clamoroso poi che il sindaco Valentini abbia trovato, prima del voto finale, un valido supporto nei due consiglieri del Movimento Cinque Stelle, Aurigi e Pinassi, che solo grazie alla loro presenza hanno garantito il numero legale. Sappiano quindi i senesi cosa ha fatto il Cinque Stelle, i cui consiglieri sono stati più volte ringraziati dai colleghi del PD per la scelta di rimanere in Aula a discutere fino alla bocciatura del loro documento. Pensavano i Cinque Stelle di non essere presi in giro?
Allo stesso modo chiediamo a gran voce che a Mauro Marzucchi (voto favorevole all’odg del PD, presentato da Carolina Persi) venga data subito la Presidenza di qualcosa, visto che con la trovata delle consulte e con il suo comportamento da “vero oppositore” in Consiglio comunale di ieri merita davvero un riconoscimento, con la solita parola d’ordine: “il nuovo che avanza”.
Infine una considerazione. Quando la capogruppo del PD ceccuzzian – valentiniano Carolina Persi dice, parlando proprio di quel documento e della scelta delle opposizioni di non partecipare alla discussione ed al voto, che il Partito rappresenta la “spinta propulsiva della Città” non sappiamo che intenda una spinta verso il baratro. La maggioranza ricompattata della quale si vantano gli esponenti del PD (anche se i Consiglieri di Siena Cambia Trapassi e Sabatini, come spesso avviene, hanno deciso di seguire le opposizioni) quale costo ha per la Città di Siena? Quello di rovinare definitivamente tutte le nostre Istituzioni?
Lega Nord Siena