Presa di posizione del Carrocccio sulla sede Asl ad Arezzo
SIENA. Contro la precedente previsione, secondo cui le sedi delle ASL di area vasta avrebbero dovuto coincidere con i poli ospedalieri universitari, la delibera di San Silvestro di Enrico Rossi ha rimescolato le carte di una riforma già disastrosa. Come al solito il PD, locale e nazionale, gioca sulla salute dei cittadini.
Dopo aver ascoltato la promessa di dare battaglia per mantenere la sede ASL a Siena, siamo costretti a prendere atto della più drammatica sconfitta politica di colui che aveva osteggiato la Giunta sulla scelta aretina. Forse il signor Scaramelli – comparso pochi giorni fa a Siena a proporre un’alternativa di buon governo a marchio PD per la città, come se non fossero loro a governarla da sessant’anni – avrebbe fatto meglio a tacere.
Che ne sarà del futuro della sanità senese – fino a pochi anni fa un’assoluta eccellenza a livello internazionale – e grossetana? Cosa sarà delle strutture ospedaliere e, soprattutto, della salute degli abitanti delle province di Siena e Grosseto? Cos’hanno da dire al riguardo la vice-presidente della Toscana, Monica Barni, i consiglieri regionali Marras e Bezzini, i sindaci Valentini e Bonifazi e gli altri rappresentanti istituzionali, tutti dello stesso partito, ai quali il territorio dovrebbe fare riferimento? Hanno provato a pensare cosa significhi per abitanti delle aree più isolate delle province di Siena e Grosseto essere costretti ad andare ad Arezzo a curarsi? Noi della Lega Nord crediamo si debba porre finalmente fine a questo scempio: la riforma sanitaria è da cancellare, così come la classe dirigente che governa da troppo tempo le nostre città e la nostra regione.
Lega Nord