Questa città ha bisogno di un cambiamento vero nei vertici delle sue Istituzioni dicono dal Carroccio
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Dalla Lega Nord sezione comunale di Siena riceviamo e pubblichiamo
SIENA. «I vertici ex comunisti del PD senese sono davvero scesi in basso se leggiamo le “illuminanti” dichiarazioni del neo Segretario provinciale, Guicciardini, e del Sindaco di Monteriggioni, Valentini, sul Piano Industriale di Banca MPS del tandem Profumo – Viola.
Parole vuote e progetti nulli: con questi termini si può commentare l’atteggiamento di chi non fa altro che navigare a vista, costretto ad accodarsi, nelle scelte, a chi è stato di fatto chiamato a commissariare la Banca ed a portarla via da Siena.
Il Sindaco di Monteriggioni si riferisce al commento del Guicciardini al Piano Industriale del Monte parlando di “buona politica”, ma si dimentica che dietro questo Piano Industriale ci sono 4600 esuberi, che sono poi 4600 persone, e che, in particolare, la situazione del Consorzio Operativo è particolarmente drammatica, dato che le scelte di Profumo e Viola rischiano di portare più di 2300 dipendenti fuori dal sistema bancario. Ormai il PD locale, in mano alla componente ex DS, dimostra tutto il suo spaesamento e l’incapacità di reagire, nell’interesse del territorio e dei dipendenti del Monte. Valentini e Guicciardini abbiano un sussulto di dignità, abbiano il coraggio di fare nomi e cognomi, compreso quello dell’ex Sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi, che invece vorrebbero ricandidare a primo cittadino, ma che ha sempre avallato tutte le scelte fatte da Mussari.
Crediamo, quindi, che più che di una discontinuità fine a se stessa questa città abbia bisogno di un cambiamento vero nei vertici delle sue Istituzioni. Un cambiamento che possa portare aria nuova, idee nuove, nell’ottica dell’alternanza.
La tanto decantata discontinuità non ha avuto alcun seguito, ma, come in molti hanno fatto notare, ha solo “cambiato provincia”. Con queste nomine e con le recenti dichiarazioni rilasciate sullo sciopero dei dipendenti del 27 luglio, il Presidente del Monte, Profumo, ha finalmente gettato la maschera, confermando quanto noi avevamo affermato all’indomani della sua nomina: il PD romano lo ha fatto venire qua a Siena con il preciso compito, dopo averla nazionalizzata e posta di fatto sotto il controllo dello Stato, di portare definitivamente via la Banca dalla città.
Se siamo arrivati a questo punto è perché chi ci ha governato, chi ha nominato i vertici della Fondazione, chi ha avallato le scelte e le nomine dei vertici della Banca ha permesso che si arrivasse a distruggere la senesità della Banca, cioè il legame che l’Istituto ha sempre avuto con il suo territorio di riferimento, Siena».