Il Carroccio ribadisce anche la necessità di un'azione di responsabilità
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SIENA. La Lega Nord Siena torna a chiedere che «sia reso pubblico il contratto dell’acquisto di Antonveneta e le operazioni ad esso collegate», oltre a ribadire «la necessaria azione di responsabilità verso i precedenti vertici della Banca per aver causato il disastro di Rocca Salimbeni e della Fondazione. Stiamo proseguendo con la raccolta firme – fanno sapere dal Carroccio – e stiamo notando che la gente è stufa dei soliti giochetti del Pd. Tutti sanno che il centrosinistra, formato da Pd ceccuziano, Siena Futura di Marzucchi, Sel e Riformisti, ha condiviso e sostenuto politicamente l’operazione Antonveneta, supportando ogni scelta operata dalla Banca guidata da Giuseppe Mussari e da Antonio Vigni e dalla Fondazione di Gabriello Mancini, suicida con il doppio voto favorevole dello scorso 9 ottobre alle modifiche statutarie ed all’aumento di capitale. Il sedicente e tanto sbandierato (dai supporters di Ceccuzzi) cambiamento, avvenuto con l’avvento di Profumo, non ha prodotto alcun risultato se non un Piano Industriale “lacrime e sangue” che creerà solo drammatiche conseguenze nei confronti dei lavoratori, delle loro famiglie e della città. Giunti a questo punto, quindi, ci è difficile comprendere come facciano le forze ceccuzziane del centrosinistra senese a rivolgersi ai nostri concittadini con la solita filastrocca, con la certezza che il popolo sia talmente stupido da continuare a credere loro. Siena è stata ridotta allo stato attuale di crisi da chi l’ha governata e le responsabilità sono da ascrivere a chi non ha saputo tenersi un patrimonio come la Banca e la Fondazione».