"Adesso ogni intervento di politiche di sola portata cittadina è a dir poco tardivo quanto depotenziato"
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SIENA – La grave situazione economica che si è venuta a delineare a Siena a seguito delle note difficoltà di Banca MPS può essere risolta soltanto con soluzioni di carattere nazionale, non con il brusio di tante piccole e fioche voci cittadine.
A poco serve infatti chiamare oggi in causa la Fondazione o il Comune. Forse è sfuggito ai più, infatti, che ormai il controllo della Banca MPS non è più a Siena, benché qui permangano gli immobili adibiti a sede centrale.
Se le forze politiche presenti nel consiglio comunale senese avessero voluto mantenere il controllo sulla banca lo avrebbero dovuto già fare quando ancora politicamente si poteva e si doveva agire a livello locale.
Adesso ogni intervento di politiche di sola portata cittadina é a dir poco tardivo quanto depotenziato. Deve essere ben chiaro che le risposte che molti si aspettano su MPS, non possono che arrivare soltanto da un partito politico nazionale che sia un’alternativa concreta al PD. Non si può ragionevolmente pensare, infatti, che le soluzioni ad una crisi così profonda e pronta ad espandersi a tutto il sistema bancario italiano ed europeo, possa essere risolta da piccole voci localistiche che esauriscono la propria portata dentro le mura della città, oppure da un Sindaco in preda a continue e crescenti frizioni all’interno della propria maggioranza e con una Fondazione a cui non è rimasto che un misero 1% e di cui, è bene ricordare, come alcuni membri abbiano più volte rifiutato di rendere conto pubblicamente agli enti che li avevano nominati.
È perciò fondamentale che gli elettori escludano dal governo locale senese quelle forze politiche che hanno contribuito al più grande disastro bancario d’Europa, svendendo la nostra identità, la nostra economia, le nostre banche, il nostro futuro e di cui la crisi MPS é uno dei frutti avvelenati.
Occorre ricordare la storia politica di questi ultimi anni a Siena, fatta anche da chi nel passato, se pur in minoranza, ha avuto poteri di nomina nelle istituzioni della Fondazione a chi ha comunque contribuito alla riaffermazione del centrosinistra e delle sue politiche disastrose, magari chiedendo ai cittadini di astenersi dal voto, come accaduto in occasione del ballottaggio alle ultime elezioni amministrative, momento storico nel quale invece sarebbe stato ancora possibile scongiurare la cancellazione del vincolo del 4%, vera e propria pietra tombale alla senesità della banca.
Siamo certi che a Siena l’alternativa a quanto visto sino ad oggi non possa essere ispirata dall’antipolitica, così come siamo certi che il civismo localistico non sia sufficiente a determinare il cambiamento necessario alle vicissitudini senesi, ma sia invece indispensabile una buona politica con gli opportuni collegamenti nazionali fatta da un partito che ha un chiaro progetto di sovranità bancaria, fiscale ed economica e che possa portare le istanze della città lì dove ormai le decisioni vengono prese, cioè in Consiglio regionale, al Parlamento nazionale e in quello europeo.
La Lega di Salvini sta già rappresentando la naturale via d’uscita dai disastri del centrosinistra in altre provincie toscane e anche a Siena, dove stiamo mettendo in atto un forte rinnovamento e potenziamento della nostra classe dirigente, sarà l’alternativa migliore per chi vorrà porre fine al dissesto sociale ed economico della nostra città. Soltanto scegliendo di dare fiducia a chi come noi ha gli strumenti per operare un cambiamento positivo, Siena potrà sperare in un futuro migliore.
Marco Casucci (Consigliere regionale e Commissario provinciale)
Riccardo Galligani (Responsabile Enti Locali provinciale)