Il Carroccio interviene sulla questitone-Fondazione
SIENA. Dalla Lega Nord riceviamo e pubblichiamo.
«Abbiamo sempre ricordato che il sindaco Franco Ceccuzzi era il maggiore responsabile politico della disastrosa situazione che sta vivendo la Fondazione MPS, la Banca e di conseguenza la città.
Comodo, oggi, accusare i senesi, rei di aver difeso a spada tratta l’idea della Fondazione sopra il 50% nell’assetto proprietario della Banca. Ma non era, il Ceccuzzi, segretario del Partito, Consigliere comunale e Deputato, quando la sua maggioranza, anche attraverso i Presidenti di Banca e Fondazione da lei nominati, ha sempre strenuamente difeso la “linea gotica” dell’oltre 50%? Dove viveva, il Ceccuzzi, su Marte? Vuol far credere all’estero che non era lui che tirava i fili di quel partito che decideva delle sorti della Banca e della città?
Se fosse vero che il 33,5% corrisponda alla maggioranza assoluta, perché Ceccuzzi ha dato l’assenso all’ultimo aumento di capitale che ha dato la classica “mazzata” definitiva alla Fondazione, a Siena ed ai senesi?
Perché il primo cittadino, quando rilascia certe dichiarazioni a Reuters, oltretutto contraddicendo la sua volontà di non parlare di società quotate, non dice che la scelta di crollare al 33,5% è dovuta solo ed esclusivamente alla necessità di venire incontro alle richieste dei creditori, a causa degli enormi debiti contratti dalla Fondazione, che è ora praticamente costretta a “chiedere l’elemosina”, facendo fare una pessima figura all’intero territorio? Altro che scelta strategica!
Quale sarebbe la diversificazione degli investimenti, visto che scendendo al 33,5% il capitale rimane tutto concentrato nella Banca MPS? Ha considerato il Ceccuzzi che in caso di un eventuale, futuro aumento di capitale, anche minimo, la Fondazione perderà quasi completamente qualsiasi controllo della Banca MPS?
Insomma, sembra proprio che Ceccuzzi abbia vissuto su un altro pianeta e che sia capitato per caso a Siena. Ma chi vuole prendere in giro?
Lo sa che il giorno in cui la Fondazione ha deciso di vendere il 15% delle azioni della Banca è da considerare il giorno più nero nella storia della nostra città e chi ci ha portato nel baratro è stato chi ha effettuato le scelte dall’alto del suo ruolo politico, cioè Ceccuzzi medesimo? Lo sa che passerà ai posteri, non certo alla storia, come il politico che ha fatto perdere il Monte dei Paschi alla città?
Lo ripetiamo ancora una volta: abbia almeno la decenza di assumersi le proprie colpe e le proprie responsabilità. Questa città ed i suoi abitanti, per onorare secoli di gloriosa storia patria, non hanno più bisogno di Ceccuzzi, Mussari, Mancini, Bezzini, Chiti, Panti, Monaci & Monaci e compagnia bella. La città è davvero sotto attacco ed ha bisogno di essere difesa, ma il “nemico” sta seduto dentro il Palazzo Comunale, in quello della Provincia ed a Rocca Salimbeni. Gli speculatori esterni ed i giornali nazionali hanno solo colto un’occasione dettata dall’incapacità politica e tecnico-amministrativa di chi comanda».
«Abbiamo sempre ricordato che il sindaco Franco Ceccuzzi era il maggiore responsabile politico della disastrosa situazione che sta vivendo la Fondazione MPS, la Banca e di conseguenza la città.
Comodo, oggi, accusare i senesi, rei di aver difeso a spada tratta l’idea della Fondazione sopra il 50% nell’assetto proprietario della Banca. Ma non era, il Ceccuzzi, segretario del Partito, Consigliere comunale e Deputato, quando la sua maggioranza, anche attraverso i Presidenti di Banca e Fondazione da lei nominati, ha sempre strenuamente difeso la “linea gotica” dell’oltre 50%? Dove viveva, il Ceccuzzi, su Marte? Vuol far credere all’estero che non era lui che tirava i fili di quel partito che decideva delle sorti della Banca e della città?
Se fosse vero che il 33,5% corrisponda alla maggioranza assoluta, perché Ceccuzzi ha dato l’assenso all’ultimo aumento di capitale che ha dato la classica “mazzata” definitiva alla Fondazione, a Siena ed ai senesi?
Perché il primo cittadino, quando rilascia certe dichiarazioni a Reuters, oltretutto contraddicendo la sua volontà di non parlare di società quotate, non dice che la scelta di crollare al 33,5% è dovuta solo ed esclusivamente alla necessità di venire incontro alle richieste dei creditori, a causa degli enormi debiti contratti dalla Fondazione, che è ora praticamente costretta a “chiedere l’elemosina”, facendo fare una pessima figura all’intero territorio? Altro che scelta strategica!
Quale sarebbe la diversificazione degli investimenti, visto che scendendo al 33,5% il capitale rimane tutto concentrato nella Banca MPS? Ha considerato il Ceccuzzi che in caso di un eventuale, futuro aumento di capitale, anche minimo, la Fondazione perderà quasi completamente qualsiasi controllo della Banca MPS?
Insomma, sembra proprio che Ceccuzzi abbia vissuto su un altro pianeta e che sia capitato per caso a Siena. Ma chi vuole prendere in giro?
Lo sa che il giorno in cui la Fondazione ha deciso di vendere il 15% delle azioni della Banca è da considerare il giorno più nero nella storia della nostra città e chi ci ha portato nel baratro è stato chi ha effettuato le scelte dall’alto del suo ruolo politico, cioè Ceccuzzi medesimo? Lo sa che passerà ai posteri, non certo alla storia, come il politico che ha fatto perdere il Monte dei Paschi alla città?
Lo ripetiamo ancora una volta: abbia almeno la decenza di assumersi le proprie colpe e le proprie responsabilità. Questa città ed i suoi abitanti, per onorare secoli di gloriosa storia patria, non hanno più bisogno di Ceccuzzi, Mussari, Mancini, Bezzini, Chiti, Panti, Monaci & Monaci e compagnia bella. La città è davvero sotto attacco ed ha bisogno di essere difesa, ma il “nemico” sta seduto dentro il Palazzo Comunale, in quello della Provincia ed a Rocca Salimbeni. Gli speculatori esterni ed i giornali nazionali hanno solo colto un’occasione dettata dall’incapacità politica e tecnico-amministrativa di chi comanda».